Scrivo con la speranza che, nel periodo che intercorre tra la stesura di questo intervento (fine marzo) e la vostra lettura, la situazione volga decisamente al meglio e ci ripaghi di questo periodo tormentato di reclusione forzata.
Il mondo della scuola si è dimostrato esemplare nell’affrontare l’emergenza, e i risultati ottenuti sul garantire il diritto allo studio alle nostre ragazze e ragazzi sono al di sopra di ogni preventiva ipotesi ottimistica.
La didattica a distanza certamente non è pensabile come pienamente sostitutiva della didattica tradizionale, ma certamente consente di mantenere un filo formativo tra docenti e studenti e – cosa più importante – mantiene un livello di contatto fondamentale in questi momenti in cui i ragazzi sono costretti in casa.
Ma d’altra parte, quale poteva essere altra azione surrogatoria alla chiusura delle scuole? Non fare nulla? Azzerare l’anno scolastico? Tutti promossi, e chi si è visto si è visto?
Credo che la scelta ministeriale sia stata la più corretta, anche alla luce dei formidabili esempi didattici che si leggono sui social da parte di tanti docenti.
Il problema più grande non è la didattica in sé, e neanche il dotare i ragazzi meno abbienti di device adatti – il Governo ha stanziato 85 milioni di euro a favore delle scuole, fondi che sono stati erogati ad una velocità cui francamente non eravamo abituati. Il problema vero è l’infrastruttura di rete, carente in Italia, che sconta anni di mancati investimenti. Abbiamo tanti, troppi Comuni nei quali il segnale non arriva o arriva con banda assolutamente inadeguata.
Su questo ultimo aspetto occorre intervenire subito, rinforzando le strutture di rete e dando criteri stringenti sul “peso” dei media che si fanno circolare. Magari già eliminando quelle terribili catene di Sant’Antonio di audio/video virali francamente impresentabili.
Dobbiamo mantenerci fermi in questa fase emergenziale, ma dobbiamo anche tenere gli occhi aperti sulla ripresa che non mancherà di impensierirci al pari della fase attuale.
Sinergie di Scuola sarà con voi, come ora, come sempre.
Speriamo di poterci abbracciare presto.