Con l’arrivo del mese di maggio, l’anno scolastico si porta al rush finale. Si entra nella fase di completamento delle attività sia di tipo didattico sia amministrativo. Iniziano le fasi preliminari per gli esami e si rendiconta l’esercizio finanziario trascorso.
Due tematiche desidero mettere in evidenza.
La prima è relativa ad un fenomeno molto esplicito di insoddisfazione del personale amministrativo delle scuole. In particolare, i Direttori amministrativi si fanno sentire sui social e lamentano, giustamente, un aumento esponenziale di incombenze burocratiche a fronte di un castigato, per loro, risultato economico nel nuovo impianto contrattuale. Occorrerà recuperare il rapporto con queste figure professionali indispensabili e molto significative nell’organizzazione scolastica.
La seconda riguarda il fenomeno del bullismo, anche e specialmente nei confronti dei docenti.
Lungi da me voler sottovalutare il problema, ma ritengo sia necessario considerare alcuni fenomeni. Intanto cominciamo col dire che il bullismo nasce in famiglia e la scuola può solo cercare di correggere ciò che gli studenti acquisiscono imitando esempi con i quali vengono a contatto nei primi anni di vita. Ancora, non aiuta certo giornalismo, che – costretto a rincorrere i click per fare cassa – tende ad amplificare il fenomeno e, arrivo a dire, crea anche un effetto emulativo. Infine, occorre evitare certo buonismo che tende a giustificare i comportamenti; certamente non bisogna mai far venir meno il dialogo con i ragazzi, ma bisogna anche far capire che le regole si rispettano e che la loro non osservanza comporta sanzioni senza se e senza ma.
Buon lavoro!