Ora bisogna concentrarsi sulla ripartenza a settembre.
La Ministra Azzolina ha nominato una commissione di esperti, guidata dal Prof. Patrizio Bianchi, con il compito di definire le modalità di avvio del prossimo anno scolastico sulla base di diversi scenari epidemiologici che l’Istituto Superiore di Sanità prospetterà a breve.
Fondamentalmente occorrerà avere soluzioni per:
- Modalità didattiche che prevedano, anche se non in via esclusiva, la didattica a distanza.
- Modalità organizzative per garantire all’interno delle scuole la distanza sociale, i DPI, la sanificazione.
- Modalità logistiche perché avvenga in sicurezza il trasporto degli studenti all’entrata e all’uscita della scuola e connessioni e device per la DaD.
Probabilmente saranno cercate soluzioni che renderanno meno complessa la realizzazione di quanto previsto ai tre punti sopra.
Occorrerà scaglionare gli ingressi e le uscite da scuola per rendere più agevole il trasporto, sia che avvenga con mezzi pubblici, sia con mezzi privati.
Occorrerà ricercare spazi alternativi alle scuole per garantire le distanze sociali. Penso a cinema, teatri, spazi sportivi, spazi verdi, anche mediante l’utilizzo di tensostrutture in stile interventi post-terremoto.
Occorrerà far turnare, ove possibile, gli studenti nella scuola e lavorare per gruppi che non necessariamente devono corrispondere ai gruppi-classe. Una classe potrà essere formata da due o più gruppi che alternativamente seguiranno lezioni in presenza, mentre i gruppi non in presenza lo faranno a distanza.
Questo rende ancor più necessario, se possibile, garantire a tutti i device necessari e collegamenti di rete di qualità. Occorrerà portare la rete dove non c’è, magari con sistemi satellitari per fare prima, e occorrerà inoltre definire una piattaforma di e-learning unica, pubblica e gratuita per le scuole.
Il rientro a scuola è un problema nazionale che coinvolge tutti i Ministeri, ognuno per la parte di competenza. Occorrerà quindi uno sforzo corale per rendere possibile la ripresa scolastica in condizioni di sicurezza e standard didattici di qualità.
La didattica a distanza, peraltro, va regolamentata in via ordinamentale come lo è quella in presenza, per sciogliere i dubbi espressi da tutti gli attori scolastici e determinare a livello nazionale la modalità di insegnamento/apprendimento.
Restiamo fiduciosi che questo accada.