Saranno le Idi di Marzo per la scuola italiana “pubblica”?
Certamente lo saranno per il personale ATA. Le prospettive sono disastrose: si prevede un taglio di 2.020 posti di lavoro del personale amministrativo e una riduzione drastica dell’istituto della supplenza per tutto il personale ATA.
Non si capisce la logica. Gli ex provveditorati hanno ormai trasferito alle scuole la maggior parte degli obblighi amministrativi relativi al personale e agli alunni e tutti quelli relativi alla gestione finanziaria.
I nuovi obblighi amministrativi – vedi fatture elettroniche, split payment, OIL, pratiche pensionistiche, TFR, ... – comportano maggiori carichi di lavoro, complici piattaforme WEB non interconnesse, ognuna con una sua logica, tempistica e tomi di manuali d’istruzione.
Peraltro, i tagli interverranno sulle posizioni che oggi sono ricoperte da supplenti, che rappresentano comunque una risorsa generazionale importante, quasi “nativa digitale”. La scomparsa di questa fetta generazionale aumenta l’età media degli assistenti amministrativi, per i quali si prevede una enorme fuoriuscita nei prossimi cinque anni senza che vi sia la possibilità di un trasferimento di competenze su una nuova generazione. Questo vale anche e di più per i Direttori amministrativi, per i quali non sono più stati banditi concorsi.
Se non si tiene conto di questi problemi, la scuola fra qualche anno imploderà sul piano amministrativo aprendo le porte ad una massiccia esternalizzazione dei servizi.
E se fosse questo il disegno?!