Dobbiamo levare le castagne dal fuoco! E trattandosi del numero di novembre non c’è frase più adatta.
Siamo alle prese con le nuove modalità di pagamento delle supplenze brevi. La nuova piattaforma non è ancora perfettamente agibile e noi saltelliamo tra le varie funzioni scambiandoci “ricette” tra colleghi.
Siamo in attesa delle linee guida relative alla programmazione triennale (PTOF) e al suo raccordo con i distinti piani di spesa (programma annuale) che anno per anno dovranno finanziare i programmi stessi. PTOF e Programma vanno visti alla luce della revisione in atto del D.I. 44.
La digitalizzazione dei processi amministrativi di cui al D.P.C.M. 3 dicembre 2013 impone alle scuole sacrifici, sia di risorse umane sia strumentali. Sul punto sarebbe auspicabile un intervento centrale del MIUR per standardizzare le procedure e acquisire gli spazi web necessari per tutte le istituzioni scolastiche, imponendo un titolario unico di protocollo al fine di consentire un agevole scambio di dati tra le scuole.
Ma la grana più grossa è quella relativa all’alternanza scuola-lavoro. La legge 107/2015 della “Buona Scuola” prevede uno stage di 400 ore per gli studenti di tecnici e professionali dal terzo anno in poi, mentre per i licei sono “solo” 200.
La difficoltà principale – e secondo me insormontabile – è relativa al sistema Italia. Nel nostro Paese la struttura industriale è di tipo manifatturiero con una composizione fatta da mini e micro imprese. L’alternanza riguarda migliaia di studenti che dovranno essere collocati presso imprese che in moltissimi casi non sono in grado di accoglierli. Non solo, tutti gli aspetti relativi alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro è demandata alle scuole, che – nonostante il fondo messo a disposizione dalla “Buona Scuola”, pari a 100 milioni di euro – dovranno mettere mano al funzionamento riducendo così i benefici ottenuti con il sostanziale raddoppio ad esso destinato sempre dalla medesima Legge.
Speriamo di farcela anche stavolta!