Siamo in una fase politica molto delicata. Il Governo è alle prese con il DEF, il documento di economia e finanza attraverso il quale vengono definite le linee di finanziamento e dunque le priorità politiche che il Governo si dà per i prossimi tre anni. Sono note le implicazioni che questo documento ha sia a livello interno che europeo.
Anche per le scuole il DEF dedica delle risorse, che andranno però valutate all’atto dell’approvazione definitiva dopo il passaggio alle Camere.
Oltre alle norme generali che investono anche la scuola, tipo “quota 100” (somma tra anzianità anagrafica e anni di servizio utili alla pensione) vi sono alcune indicazioni, in particolare, per il personale scolastico – più precisamente:
- revisionare il sistema di reclutamento;
- dare un’adeguata formazione al personale ATA;
- migliorare la formazione iniziale dei docenti di sostegno, definendo degli indicatori per misurare la qualità dei processi di inclusione in ogni scuola;
- far fronte al problema dei trasferimenti, che limita un’adeguata continuità didattica.
Per quanto attiene la “quota 100”, non si può non rilevare che tale alternativa alla Legge Fornero riguarda per lo più la pubblica amministrazione, ove è più probabile trovare personale con inizio servizio in età giovanile e continuità nella carriera. Si prevedono 100.000 docenti in uscita, cui si sommano il personale ATA e il personale del MIUR nelle sue articolazioni centrali e periferiche. Una perdita di competenze che, se non gestita, può portare al collasso del sistema istruzione, già fortemente provato da organici insufficienti e ridotta presenza di personale ben qualificato. Anche le ipotizzate diverse finestre di uscita mal si coniugano con il mondo scolastico ove, per ovvie ragioni, l’unica possibile è quella del primo settembre.
Sul fronte dei concorsi, il 19 dicembre sarà effettuata la prova scritta per i funzionari MIUR (253 posti), mentre si sono svolte le prove a Dirigente scolastico che saranno foriere di molteplici ricorsi che metteranno a rischio la conclusione del concorso stesso e l’auspicabile assegnazione di sede ai neo dirigenti per il prossimo settembre. Ricorsi che si sommano a quelli relativi al concorso per i docenti di infanzia e primaria. Nulla si sa ancora per i DSGA, un silenzio assordante per una categoria che va assolutamente evidenziata, dato il necessario e insostituibile apporto che dà nella gestione delle II.SS.
Sul tema delle operazioni di avvio del prossimo anno scolastico, il Ministro ha espresso l’intenzione di anticipare i tempi sia delle iscrizioni degli alunni sia delle operazioni di messa in ruolo e mobilità per poterle concludere entro il 31 luglio.
C’è tanto in gioco e certamente Vi terremo informati.
Buon lavoro a tutti!