Cari Lettori, come anticipato nell’editoriale precedente affronterò ora l’annosa questione della stabilizzazione del precariato storico scolastico, che rappresenta un problema complesso, la cui risoluzione richiede una combinazione di interventi strutturali, legislativi e finanziari.
Ecco alcune proposte per affrontare il precariato nel nostro sistema scolastico:
Stabilizzazione degli insegnanti precari
- Concorsi regolari e trasparenti: creare un calendario prevedibile di concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato degli insegnanti. Questo garantisce che i docenti precari abbiano opportunità regolari di accedere a un posto stabile.
- Valorizzazione dell’esperienza pregressa: riconoscere il servizio svolto dai docenti precari, magari assegnando punteggi aggiuntivi nei concorsi, affinché l’esperienza maturata in classe sia valorizzata.
- Stabilizzazioni tramite graduatorie: potenziare le procedure di assunzione dalle graduatorie, evitando ritardi e blocchi, affinché i docenti che hanno accumulato anni di servizio possano essere stabilizzati.
- Promuovere la continuità didattica: garantire che gli studenti possano avere lo stesso insegnante per più anni consecutivi, ove possibile, riducendo il continuo ricambio di docenti dovuto al precariato, che spesso incide negativamente sulla qualità dell’insegnamento.
Miglioramento del sistema di reclutamento
- Piano pluriennale di assunzioni: programmare le assunzioni a medio-lungo termine sulla base del reale fabbisogno scolastico, per evitare che si creino nuovi “vuoti” da coprire con insegnanti precari.
- Digitalizzazione e trasparenza delle graduatorie: rendere più efficiente la gestione delle graduatorie provinciali e d’istituto, garantendo che il sistema sia chiaro e trasparente, riducendo la confusione legata ai punteggi, alle assegnazioni e ad algoritmi pasticciati.
- Riforma del reclutamento: rivedere il sistema di reclutamento degli insegnanti, magari creando percorsi di formazione e abilitazione più chiari e lineari, che diano accesso diretto al ruolo senza il rischio di lunghi periodi di precariato.
Investimenti in formazione continua e aggiornamento
- Formazione continua per i docenti precari: offrire corsi di aggiornamento e formazione mirati per migliorare la professionalità dei docenti precari e facilitare il loro inserimento stabile nel sistema scolastico.
- Percorsi abilitanti speciali: ripristinare e migliorare i percorsi abilitanti per coloro che già lavorano nella scuola ma non hanno ancora ottenuto l’abilitazione all’insegnamento, riducendo i tempi e le incertezze legate al loro futuro.
Migliorare le condizioni lavorative
- Maggiore tutela dei diritti del precariato: migliorare le condizioni contrattuali e salariali dei docenti precari, garantendo parità di trattamento rispetto ai docenti di ruolo, soprattutto per quanto riguarda ferie, maternità, malattia e bonus vari.
- Ridurre il turn-over annuale: eliminare il sistema che prevede la riapertura annuale delle assegnazioni dei docenti precari, garantendo maggiore continuità educativa e professionale, sia per i docenti che per gli studenti. Questo favorirebbe anche uno snellimento amministrativo.
Gestione delle cattedre vacanti
- Riorganizzazione delle cattedre: migliorare la gestione delle cattedre vacanti e degli organici, per evitare che si creino situazioni in cui le scuole devono ricorrere a un numero eccessivo di docenti precari per coprire il fabbisogno.
- Assegnazioni tempestive: garantire che le assegnazioni di ruolo siano fatte in tempi utili per evitare che i posti vacanti vengano coperti sistematicamente da supplenti.
Finanziamenti e investimenti strutturali
- Aumento dei finanziamenti per la scuola: investire maggiori risorse nella scuola pubblica, non solo per coprire le assunzioni, ma anche per migliorare l’infrastruttura e le condizioni di lavoro in generale, creando un sistema più sostenibile.
- Semplificazione delle procedure: ridurre il carico burocratico legato alla gestione del personale scolastico, velocizzando le pratiche amministrative relative a graduatorie, supplenze e contratti.
Questi interventi devono essere accompagnati da un impegno politico forte verso la scuola pubblica e da una visione a lungo termine per risolvere il problema in modo stabile, anziché ricorrere a soluzioni temporanee. Il precariato scolastico è un fenomeno radicato e risolverlo richiede una riforma sistematica del settore educativo.