E se un grosso problema lo facessimo diventare una opportunità?
Immaginate l’apertura attuale delle scuole al netto del Covid. Classi meno affollate, attenzione estrema all’igiene, didattica tradizionale modellata su nuove visioni pedagogiche che includono la didattica integrata a distanza e, dunque, l’arricchimento che deriva dall’integrazione con il mondo digitale.
La riprogettazione del trasporto pubblico, ridimensionato per una serie di fattori che vanno dall’aumento del trasporto eco-sostenibile (biciclette, monopattini, auto elettriche) alla sua rimodulazione legata alla flessibilità degli ingressi a scuola e in ufficio.
E, ancora, la messa a sistema del lavoro agile che presuppone un forte potenziamento dell’infrastruttura di rete internet.
Ecco. Superato il Covid – e lo supereremo – tutte queste “novità” che viviamo come imposizioni dovrebbero diventare buone pratiche.
Cominciare a ragionare seriamente in termini di sostenibilità ambientale, riduzione dei ritmi frenetici, investimenti sulle famiglie e sulle imprese.
Diventa quindi importante e imprescindibile che l’opportunità che l’Europa ci dà in termini di finanziamenti a fondo perduto e prestiti a lungo termine non sia sprecata. Occorre che gli investimenti che saranno fatti creino benessere e posti di lavoro, siano una leva finanziaria che, aumentando il prodotto interno lordo, riducano il rapporto debito/PIL.
Perché il debito non è scomparso, anzi, aumenterà considerevolmente.
Questa è la scommessa che questo Governo deve affrontare e vincere.
Non ci sono mezze misure: o ne usciamo, o è il disastro.