Siamo al capodanno speciale della Scuola. Sì, perché solo noi lavoratori della Scuola abbiamo la ventura di festeggiare ben due volte la ricorrenza; e settembre è anche quella che ci coinvolge di più.
Dunque un nuovo anno scolastico si affaccia alle porte. L’estate non è stata molto benigna quest’anno, né sul piano climatico né su quello legislativo/organizzativo riferibile al nostro comparto.
Purtroppo le previsioni per l’autunno non sono buone. Il Governo in questi ultimi giorni di agosto promette un’attenzione particolare al mondo della scuola, anticipando una riforma che sarà “epocale”. Quante volte abbiamo sentito questo termine, caduto poi miseramente nel vuoto delle logiche contrapposte tra l’indicazione politica, i gruppi di potere effettivo, le parti sociali!
Per quel che si sa al momento in cui scrivo, il Governo è intenzionato a mettere mano ai seguenti punti:
Merito. Per agganciare gli stipendi a qualche tipo di valutazione professionale dei dipendenti.
Precariato. Il Governo intende eliminare il precariato mediante l’introduzione di un organico funzionale su reti di scuole. Certamente si tornerebbe a garantire un minimo di continuità didattica e assicurare una stabilità dell’insegnamento ormai dimenticata, ma si presume che circa 400 mila supplenti direbbero addio all’insegnamento.
Autonomia. Il Governo intende rafforzarla. In verità in questi ultimi anni l’autonomia scolastica si è appiattita su valori prossimi allo zero. Vedremo quali saranno le proposte, che andranno senz’altro nella possibilità di personalizzare i curricoli didattici.
Nuovi Programmi. Informatica e Inglese rimangano priorità per il Governo, cui si aggiungono Storia dell’Arte, Geografia e Diritto. Ma per fare questa operazione occorrerà modificare i curricoli.
Private. Finanziamenti alle paritarie per rendere effettivamente libera la scelta da parte delle famiglie. Questione controversa tra laici e cattolici.
Professionali. Potenziare l’alternanza scuola-lavoro per ridurre il numero di coloro che abbandonano precocemente gli studi e offrire al mercato le professionalità che, anche in tempi di crisi, le aziende non riescono a reperire.
Maturità. Sembra che il Governo sia in procinto di snellire e ammodernare l’esame di Stato. Tra le novità possibili, la rivisitazione della terza prova scritta e l’estensione della Clil nel colloquio finale.
Finanziamenti. Si parla di investimenti per un miliardo. Cosa buona e giusta dopo tanti anni di tagli selvaggi. Bisognerà vedere se si tratterà effettivamente di soldi nuovi e a cosa saranno destinati.
Noi come sempre staremo attenti alle discussioni sui “massimi sistemi”, senza però perdere di vista le quotidiane necessità amministrative e organizzative, che specialmente ad inizio anno impongono a Dirigenti e Direttori la massima concentrazione.
Buon nuovo anno scolastico!