Trascorso un anno dall’inizio della pandemia, le scuole di ogni ordine e grado si trovano a dover ricomporre una progettazione ormai frammentata e interrotta dalle quarantene e dall’impossibilità di sviluppare alcune attività importanti per la socializzazione e l’interazione degli studenti, quali quelle legate spesso all’ambito artistico-musicale e dell’educazione motoria, a causa del distanziamento interpersonale e di tutte le norme igienico-sanitarie collegate alla prevenzione del contagio da Covid.
Eppure una valutazione di quanto fatto non è solo necessaria ad impostare le attività dell’anno scolastico che verrà, rimodulando sulla base dell’esperienza dell’emergenza sanitaria e sapendo coglierne gli aspetti positivi o di qualità, ma è comunque un’azione dovuta sia come atto interno di riflessione, sia come rendicontazione sociale dell’Istituzione scolastica che insiste in un particolare contesto territoriale.
Le scuole infatti, in quanto enti pubblici, sono legate all’insieme dei provvedimenti relativi alla comunicazione sociale, alla trasparenza degli atti e all’accesso pubblico, nonché all’obbligarietà dei sistemi di valutazione e di controllo interno e, in ultima analisi, alla rendicontazione come previsto nel D.P.R. 80/2013 che, introducendo l’autovalutazione delle Istituzioni scolastiche, individua come ultimo processo di chiusura dell’attività, proprio la rendicontazione sociale.
Questo implica, da parte della comunità scolastica di riferimento, la necessità di passare da una logica amministrativa per cui si certifica che talune attività sono state svolte, ad una logica gestionale in cui si evidenzi la gestione dei processi e si possa dunque mostrarne i risultati. Tale logica che incardina le Istituzioni scolastiche in un determinato territorio, con un contesto e una comunità sociale di riferimento per la quale si è chiamati a produrre servizi di istruzione e formazione, rappresenta un’espressione del principio di sussidiarietà orizzontale, sancito nella nostra carta costituzionale.
Il Piano Scuola Estate
Quest’anno le Istituzioni scolastiche sono chiamate ad autovalutarsi con un certo anticipo, perché con il Piano Scuola Estate sono state stanziate risorse il cui uso richiede una progettazione rapida, strettamente articolata e collegata nelle sue fasi alle azioni del nuovo anno scolastico che verrà.
Il Decreto Sostegni (D.L. 41/2021, art. 31, comma 6) inoltre, ha incrementato di ulteriori 150 milioni di euro il Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa del 2021, al fine di supportare le scuole nella gestione della situazione emergenziale e nello sviluppo di attività volte a potenziare l’offerta formativa extracurricolare, con il recupero delle competenze di base, il consolidamento delle discipline, la promozione di attività e il recupero della socialità anche nel periodo che intercorre tra la fine delle lezioni dell’anno scolastico 2020/2021 e l’inizio di quelle dell’anno 2021/2022.
Le istituzioni scolastiche ed educative statali devono provvedere entro il 31 dicembre 2021 alla realizzazione di interventi o al completamento delle procedure di affidamento degli interventi stessi. Si prevede a tal proposito anche il coinvolgimento, secondo i principi di trasparenza e nel rispetto della normativa vigente, di enti del terzo settore e delle imprese sociali.
Non c’è dubbio che si tratti di una occasione importante: nella scuola vengono riversate risorse in un momento in cui tradizionalmente le attività dell’anno scolastico vanno a concludersi, avviando i Collegi dei docenti ad una fase di verifica e valutazione delle attività svolte in presenza e in Didattica Digitale Integrata durante questo anno scolastico.
Progettualità della scuola
Di fatto nelle scuole esiste già una progettazione approvata dai Collegi dei docenti intorno al mese di ottobre, necessariamente collegata alle priorità indicate nel PTOF e agli indirizzi del Dirigente scolastico, di cui occorre monitorare l’andamento e verificarne i risultati alla fine dell’anno scolastico.
Occorre dunque che il Dirigente scolastico operi in questo particolare momento una sintesi delle attività intraprese nei vari progetti, indicandone o invitando il Collegio a rintracciarne gli aspetti di qualità e le potenzialità di eventuale e ulteriore sviluppo o nel Piano Scuola Estate, oppure più semplicemente nella progettazione del successivo anno scolastico.
Il Piano Scuola Estate deve in buona sostanza trovare una collocazione all’interno di una progettualità già vissuta e sentita dalla comunità scolastica, altrimenti rischia di trasformarsi in una esperienza con improbabili ed estemporanee ricadute.
Valutazione della progettualità passata e nuova progettazione
Alla luce delle considerazioni esposte, sarebbe opportuno convocare nel mese di giugno– se non lo si è fatto a maggio – un Collegio dei docenti chiamato ad esprimersi sulla valutazione di quella che è la parte mobile del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (progetti e attività di istituto realizzati nell’a.s. 2020/2021) e contemporaneamente sollecitare la costruzione di una nuova progettazione per l’a.s. 2021/2022, anche al fine di poter collocare i singoli progetti all’interno delle voci di finanziamento che costituiscono il budget della scuola con le risorse messe a disposizione con il Decreto Sostegni e per il Piano Scuola Estate.
Deliberare già in questo periodo riguardo le proposte progettuali del nuovo anno scolastico significa indubbiamente spronare i docenti ad una corsa faticosa, soprattutto in un anno come questo in cui i cambiamenti repentini determinati dalle quarantene e dalle chiusure delle zone rosse hanno costretto i docenti a rivedere continuamente il loro modo di operare nella didattica e nello sviluppo dei progetti di istituto, ma sicuramente consentirà di affrontare il nuovo anno con maggiori sicurezze.
Alla base delle sollecitazioni del Dirigente deve esserci il principio della “flessibilità ragionata”, intesa non come puro e unico adattamento all’esigenze dell’emergenza ma come ipotesi di risposta elaborata dal sistema scuola all’emergenza, secondo le proprie possibilità e determinazioni.
Questo principio a mio parere consente di contenere il disorientamento generale determinato da un anno scolastico faticoso e snervante e fornisce elementi di sicurezza sui quali costruire le fondamenta di una nuova progettazione, che ormai conscia della complessità del momento storico e della necessità di adattarvisi, in qualche modo può recuperare alcuni elementi qualificanti dell’esperienza vissuta e farne un significativo baluardo per il cambiamento.
Rivedere le procedure
Alla riflessione del Collegio dei docenti sulla valutazione della progettualità e sulla nuova progettazione deve seguire un alleggerimento o snellimento burocratico di tutte le pratiche svolte anche dagli uffici delle segreterie didattiche; a questo proposito, in collaborazione con il DSGA, sarà utile rivedere assieme tutta la modulistica relativa alla proposta di nuovi progetti, semplificandola e agganciandola in modo evidente alle voci del Programma annuale.
Con l’aiuto dell’animatore digitale che a questo proposito può offrire delle soluzioni tecnologiche organizzative interessanti riguardo agli strumenti e le piattaforme da utilizzare, sarà utile organizzare un incontro per mostrare ai docenti impegnati nella pianificazione dei progetti come utilizzare la modulistica, illustrare le varie procedure e la tempistica necessaria per poter presentare ed avviare i nuovi progetti, nonché le varie fonti di finanziamento disponibili.
Leadership costruttivista del DS
Accanto all’aspetto puramente pratico il Dirigente scolastico sarà impegnato in una leadership costruttivista, che consenta ai membri della comunità di cui è parte di costruire significati che guidano verso un unico scopo comune: quindi la progettazione e la riprogettazione devono essere sempre accompagnate da una costruzione di significati, dalla ricerca di scopi, dal coinvolgimento degli stakeholders per lo sviluppo delle attività, secondo un modello di scuola sostenibile che si rigenera alla luce di un miglioramento continuo.
La sostenibilità delle azioni e la loro valutazione aumenta il senso di responsabilità dei docenti, aiuta a individuare i punti di forza e di debolezza, sviluppa capacità manageriali e incrementa la professionalità, facendone un valore verso il quale orientare la comunità educante.
L’esperienza del Covid ci ha insegnato che il Dirigente da solo, ora più che mai, non riesce a tenere sotto controllo tutti gli aspetti delle azioni che si svolgono all’interno della comunità scolastica, ma necessita di una forte partecipazione e assunzione di responsabilità, di condivisione delle scelte operate e di motivazione verso le priorità emergenti.
La valutazione della progettazione e la riprogettazione rappresentano momenti importanti in cui ricercare nuove risorse umane, nuove alleanze con la comunità e nuove occasioni per rimotivare i docenti a costruire una professionalità articolata, ricca e diversa – anche alla luce delle nuove rivendicazioni per la costruzione di un middle managment capace di sostenere la dirigenza nell’avvio dei processi necessari all’interno delle Istituzioni scolastiche, per garantire l’efficienza e l’efficacia del servizio reso alla comunità.
Se davvero il rilancio del nostro Paese deve passare dalla scuola, è anche vero che le scuole devono poter muoversi più liberamente all’interno dell’autonomia organizzativa con tempi più dilatati per l’organizzazione, lo sviluppo e la rendicontazione dei risultati raggiunti; occorre necessariamente quel tempo utile a ricomporre una comunità attorno a nuovi obiettivi, per immaginare un futuro diverso e tutto da riprogettare.