Le iscrizioni alle classi prime delle scuole di ogni ordine e grado per l’a.s. 2022/2023 sono state presentate telematicamente entro il 28 gennaio dalle famiglie, con eccezione per le scuole dell’infanzia e altre tipologie di corsi. I genitori esercenti la responsabilità genitoriale hanno avuto accesso al sistema Iscrizioni OnLine utilizzando diversi sistemi di identità digitale (SPID, CIE, eIDAS).
La procedura avrà conclusione con le operazioni di quanti hanno scelto di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, i quali tra il 31 maggio e il 30 giugno 2022, mediante un’apposita funzione, indicheranno l’attività alternativa tra quelle che la scuola avrà provveduto ad indicare nei tempi e nei modi che verranno successivamente indicati.
La circolare 29542 del 30/11/2021 ricorda che le domande di iscrizione possono essere accolte «entro il limite massimo dei posti complessivamente disponibili nella singola istituzione scolastica, definito in base alle risorse dell’organico dell’autonomia, senza quindi considerare l’organico per il recupero degli apprendimenti di cui all’art. 58, comma 4-ter, lett. A) del D.L. 25/05/2021, n. 73 convertito con modificazioni dalla Legge 23/07/2021, n. 106 e al numero e alla capienza delle aule, anche in ragione dei piani di utilizzo degli edifici scolastici».
La formazione delle classi
I Dirigenti scolastici, al termine delle operazioni di iscrizione, a seguito della comunicazione da parte dei Dirigenti degli uffici degli Ambiti territoriali riguardo il contingente di posti assegnato, provvedono alla formazione delle classi, distribuendo gli alunni in modo equilibrato, secondo i criteri definiti dagli organi dell’Istituzione scolastica, al fine di garantire le condizioni migliori nel processo di insegnamento-apprendimento.
La definizione del numero delle classi a tempo pieno sulla base delle richieste delle famiglie va definita successivamente all’assegnazione dell’organico di diritto da parte del Dirigente dell’Ufficio dell’Ambito territoriale (art. 10, comma 3 del D.P.R. 20/03/2009, n. 81).
La normativa definisce con precisione gli ambiti di competenza: nello specifico, il Dirigente dell’Ambito territoriale assegna i posti dell’organico dell’autonomia e il Dirigente scolastico autorizza il funzionamento delle classi, tenendo conto dell’organico dell’autonomia che comprende anche l’organico di potenziamento. Dunque è chiaro che solo dopo aver calcolato il numero delle classi attivabili, è possibile considerare le opzioni di scelta delle famiglie riguardo al tempo scuola per il primo ciclo o per l’indirizzo/ articolazione del percorso prescelto per il secondo ciclo.
La formazione delle classi, il cui numero viene determinato in base agli iscritti, in ottemperanza al D.P.R. 81/2009, comporta l’organizzazione di alcune fasi di lavoro finalizzate alla costruzione di classi omogenee nel confronto tra classi parallele ed eterogenee rispetto alla composizione interna (definita da criteri stabiliti).
Si tratta di un criterio pedagogico che, oltre ad evitare squilibri numerici fra i diversi gruppi classe, tiene conto dei bisogni educativi dei diversi alunni e in particolare dell’accoglienza degli alunni con disabilità; in tal caso infatti, salvo non vi sia una motivata necessità di aumentare la consistenza numerica, in considerazione dei bisogni specifici dell’alunno disabile, queste classi non possono superare il limite dei venti alunni.
La formazione delle classi prime va organizzata tenendo in considerazione le proposte del Collegio dei docenti, in base all’art. 7 del D.Lgs. 297/1994, e a seguire i criteri deliberati dal Consiglio di Istituto (art. 10 del D.Lgs. 297/1994).
In base a queste linee guida opportunamente discusse e motivate all’interno degli organi collegiali, il Dirigente scolastico procede alla formazione delle classi.
Le commissioni e le figure strumentali
Sarà pertanto opportuno aver attivato le commissioni o le figure strumentali sulla continuità educativa fra i diversi ordini di scuola per procedere all’acquisizione delle informazioni necessarie sui singoli alunni e, in base alle delibere acquisite nei vari organi collegiali, ipotizzare la formazione delle classi secondo principi di equilibrio, trasparenza e imparzialità.
Sostanzialmente le figure addette ai rapporti di continuità con i vari ordini di scuola hanno il compito di acquisire le informazioni sugli alunni da accogliere, in particolar modo se si tratta di alunni disabili o con bisogni educativi speciali. A tal proposito sarà opportuno prima ancora di questo momento prendere parte alle riunioni del GLO per la Legge 104/1992 di questi alunni, verificando in primis la possibilità di accoglienza in rapporto – ad esempio – agli spazi e alle barriere architettoniche e considerando tutti gli aspetti descritti nel PEI dell’alunno, per creare le condizioni utili all’accoglienza e al passaggio da una scuola all’altra.
Le riunioni per la formazione delle classi dovranno attivarsi possibilmente senza la presenza dei docenti che presumibilmente verranno assegnati alle classi prime, per garantire imparzialità alle operazioni. Al seguito della formazione delle classi, il Dirigente scolastico provvederà a darne comunicazione alle famiglie e alla comunità scolastica tramite la pubblicazione degli elenchi cartacei all’albo dell’Istituzione scolastica.
Integrazione degli alunni stranieri
Generalmente una buona distribuzione degli alunni nelle classi tiene in considerazione il contesto in cui opera la scuola. Basti pensare ad un bacino di utenza in cui sono presenti alunni stranieri o più in generale con un background migratorio; in tal caso i criteri d’accoglienza specifici dovranno contemperarsi con le Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, allegate alla nota 4233 del 19/02/2014.
L’obiettivo di tali indicazioni è quello di rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono il pieno sviluppo dell’alunno e l’accesso ai servizi di istruzione ed educazione, si pensi ad esempio alle problematiche legate alla conoscenza della lingua. L’inserimento dell’alunno straniero, in base alle Linee guida e al Protocollo di accoglienza dell’Istituto, deve poi tenere conto della sua età anagrafica, considerando l’accoglienza in una classe con caratteristiche definite (il numero degli alunni, dei disabili ecc.).
In questa particolare situazione occorre coinvolgere figure dalla professionalità diversa, quali ad esempio i mediatori linguistici o culturali, oppure le associazioni del territorio, la funzione strumentale per l’intercultura e la continuità; tali figure aiuteranno a valutare la scolarità pregressa dell’alunno, le competenze raggiunte, la motivazione e i bisogni della famiglia.
Altre situazioni
Le classi andranno formate rispettando altresì una equilibrata eterogeneità di sesso e fasce di livello, considerando le richieste delle famiglie riguardo al tempo scuola in fase di iscrizione.
Gli alunni con bisogni educativi speciali devono essere considerati nella loro specificità, insieme agli alunni anticipatari nella scuola dell’infanzia e in quella primaria. Anche gli alunni ripetenti meritano un’attenzione particolare, soprattutto nella scuola secondaria dove le bocciature sono più diffuse; talvolta un cambio di sezione consente all’alunno di mettersi in gioco con persone nuove, disinnescando meccanismi relazionali negativi per l’apprendimento e il benessere dell’alunno stesso.
Gli aspetti organizzativi, didattici e gestionali che riguardano il progetto di continuità della scuola rappresentano un aspetto fondamentale a seguito della conclusione delle procedure di iscrizione. Alla base di tutte le operazioni sta il compito del Dirigente scolastico di promuovere e sostenere la continuità del processo educativo attraverso azioni propedeutiche allo svolgimento di tutte le fasi che conducono alla formazione delle classi.
La valorizzazione e la formazione delle professionalità rappresenta un grande investimento per supportare il raccordo con gli altri ordini di scuola e favorire un’accoglienza propedeutica a rafforzare il percorso di crescita degli alunni, personalizzando il processo di insegnamento-apprendimento.
Anche il rapporto con le famiglie va costruito prima ancora dell’ingresso dell’alunno a scuola: questo consente di definire la modalità relazionale necessaria per cogliere i bisogni dell’utenza e dare risposte soddisfacenti e proficue all’apprendimento delle competenze necessarie.
La scuola al tempo del Covid
L’aspetto logistico riveste una sua importanza nelle operazioni successive alle iscrizioni, soprattutto ora che l’emergenza epidemiologica impone delle misure restrittive, quali il distanziamento e la possibilità di accedere ai vari servizi scolastici senza produrre assembramenti o condizioni che possano in qualche modo favorire la trasmissione del virus da Covid-19.
Una problematica diffusa in questo ultimo periodo nella scuola del primo ciclo è ad esempio l’accesso e lo stazionamento presso i locali della mensa per le classi a tempo pieno. I più recenti protocolli richiedono infatti un distanziamento di almeno due metri a tavola e uno in classe. In considerazione del fatto che non sappiamo come evolverà la situazione sanitaria nel prossimo futuro, il Dirigente scolastico potrà consultarsi con il Responsabile del Servizio per la Prevenzione e Protezione della sicurezza e con il Medico competente, valutando attentamente anche i casi in cui per alcune classi sia disposto dalle ASL di competenza un particolare decreto che riduca in rapporto agli spazi fruibili, gli alunni per ciascuna classe.