Come già comunicato, il 10 novembre è stato firmato l’accordo politico tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca su cui si è basato il contratto sottoscritto all'Aran nel pomeriggio dell'11 novembre.
L'Ipotesi di CCNL riguarda i principali aspetti del trattamento economico del personale del comparto Istruzione e ricerca - triennio 2019-2021 e consente di erogare l’anticipazione della parte economica che interessa 1.232.248 dipendenti, di cui 1.154.993 appartenente ai settori scuola e AFAM (compresi 850mila docenti) e 77.255 appartenenti ai settori Università (con esclusione dei docenti) ed enti di ricerca.
Nell’ipotesi di accordo è previsto un incremento del trattamento tabellare per tutti i dipendenti del comparto, nonché un incremento delle indennità fisse e ricorrenti.
L’incremento medio lordo mensile per 13 mensilità per tutto il comparto è pari a 98 euro.
Per quanto riguarda il personale docente, gli incrementi medi lordi ammontano a 101 euro mese, pari a un incremento percentuale superiore al 4,2%.
Il Contratto consentirà la corresponsione di arretrati per 2.362,49 euro medi per tutto il personale della scuola (per i docenti l’ammontare è di 2.450 euro medi).
Gli arretrati e i benefici saranno erogati entro fine anno, come da impegno del Governo. Il negoziato preseguirà con riguardo al trattamento giuridico ed agli ulteriori aspetti del trattamento economico.
“La firma di oggi è un traguardo fondamentale per la parte economica del contratto, che permetterà il prosieguo delle trattative sulla parte normativa e sugli ordinamenti professionali dei vari settori che compongono il comparto.
A questo primo accordo faranno seguito oltre al contratto per la parte normativa, le integrazioni per la parte economica previste dall’accordo politico firmato ieri con l’impegno del ministro per l’Istruzione e Merito, Giuseppe Valditara, a reperire le risorse aggiuntive in legge di Bilancio per il 2023. Ringrazio tutti i sindacati per il positivo e proficuo apporto per la chiusura del Contratto”, ha sottolineato il presidente Aran, Antonio Naddeo, dopo la firma del CCNL 2019-2021.