Sinergie di Scuola

“La marginalità diventi specificità. Con questo approccio rimettiamo la scuola al centro delle politiche di sviluppo del Paese”. Così il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini ha presentato a Carovilli (IS), Comune dell’alto Molise, il documento “Le aree interne nel contesto de La Buona Scuola. Linee guida per gli interventi nelle aree progetto”.

“La Buona Scuola – ha spiegato – può essere una straordinaria occasione per le aree interne del nostro Paese. La scuola rappresenta uno dei tre servizi base, insieme a quelli per la salute e per la mobilità, da cui dipende la scelta di restare o meno in alcuni comuni. Per questo nella strategia nazionale per le Aree interne abbiamo previsto un documento che delineasse gli interventi permanenti da attuare per migliorare la qualità della scuola in questi territori”. Il documento è frutto di un ampio gruppo di lavoro guidato dal Miur e dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Territoriale.

Cosa sono le Aree Interne

Le Aree Interne costituiscono un’ampia fetta del Paese, circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione, estremamente diversificata al proprio interno, distante da grandi centri di agglomerazione e di servizio e con traiettorie di sviluppo stabili. Rappresentano circa il 53% dei comuni italiani, oltre il 60% del territorio nazionale, cui fa capo il 23% della popolazione. La Strategia nazionale per le Aree interne si prefigge di invertire nel prossimo decennio il trend demografico negativo di queste aree attraverso uno sviluppo locale che valorizzi i punti di forza di questi territori e il riequilibrio dell’offerta dei servizi di base. I fondi previsti dalle Leggi di Stabilità 2014 e 2015 per le aree interne sono dunque fondi per sperimentare interventi permanenti nella scuola, nella salute, nella mobilità delle aree interne.

Le linee guida

Le Linee guida rappresentano un documento di indirizzo programmatico per interventi in materia di istruzione, nell’ambito della strategia di sviluppo. La novità della ‘Buona Scuola’ diventano lo strumento per azioni su sette assi principali:

  1. Mobilità dei docenti, permanenza e valorizzazione dell’insegnamento: incentivazione della permanenza, attenzione specifica nel riparto dell’organico, valorizzazione anche economica delle professionalità migliori.
  2. Organico per il potenziamento dell’offerta formativa: aperture pomeridiane, utilizzo in rete dell’organico potenziato.
  3. Innovazione tecnologica a favore della didattica: potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali, delle infrastrutture di rete e della digitalizzazione dell’amministrazione scolastica.
  4. Organizzazione del servizio scolastico: riqualificazione degli edifici scolastici, riorganizzazione dei plessi di ridotte dimensioni.
  5. Autonomia e offerta formativa sul territorio: sviluppo delle competenze didattiche legate alle vocazioni territoriali, servizi di orientamento, alternanza scuola-lavoro, azioni di monitoraggio e autovalutazione della didattica.
  6. Competenze e valutazione: piani di azione, elaborati insieme al corpo docente, per migliorare i livelli di apprendimento.
  7. Governance: formazione del personale scolastico sulle esigenze delle aree interne, diffusione dell’e-governement, incremento dell’informatizzazione dei servizi.

Fonte: Focus Miur del 16/09/2015


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