Sinergie di Scuola

Con nota 562 del 3/04/2019 il Miur ha risposto alle richieste pervenute da alcune scuole in ordine agli alunni con bisogni educativi speciali.

Nel ribadire l'importanza dell'inclusione scolastica e nel richiamare la normativa di riferimento,il Miur precisa che il Piano Didattico Personalizzato non deve essere un semplice adempimento burocratico, ma uno strumento condiviso per consentire ad un alunno di dialogare e di cooperare con il gruppo classe, nell'ottica della progettazione inclusiva di classe, della corresponsabilità educativa di ogni componente scolastica, per il raggiungimento degli obiettivi previsti secondo il ritmo e lo stile di apprendimento di ciascuno.

Esistono, infatti, caratteristiche personali, collegate all'esperienza vissuta e a condizioni di salute, anche di natura transitoria, che necessitano di tutela, di "cura educativa", che si esplicita nel Piano Didattico Personalizzato. Esso ha, pertanto, la funzione, anche con riferimento agli alunni con bisogni educativi speciali, di dichiarare e di sistematizzare gli interventi educativi e didattici, di coinvolgere attivamente la famiglia, nonché di garantire la verifica e il monitoraggio degli obiettivi raggiunti.

Non è pertanto la logica dell'adempimento burocratico a dover prevalere, quanto il principio della "cura educativa", fondato sulla responsabilità del docente - o meglio, dei team docenti e dei consigli di classe - e sulla corresponsabilità dell'azione educativa.

Quindi, nella scuola dell'infanzia, sarebbe più opportuno, qualora dall'osservazione sistematica emergano elementi riferibili a condizioni particolari e a bisogni educativi speciali, fare riferimento a un profilo educativo o altro documento di lavoro che la scuola in propria autonomia potrà elaborare e non ancora a un Piano Didattico Personalizzato. Il precocismo nell'insegnamento della letto-scrittura, ossia l'avvio di attività precipuamente didattiche, è infatti da evitare. D'altro canto, secondo i parametri della Consensus Conference del 6-7 dicembre 2010, la certificazione dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento non può essere rilasciata prima del termine del secondo anno di scuola primaria. Appare altresì vero che proprio negli anni dell'infanzia vengano manifestandosi situazioni di problematicità che soltanto in un secondo tempo si rivelano come veri e propri disturbi.

È pertanto della massima importanza svolgere osservazioni quanto più possibile sistematiche e coerenti rispetto ai comportamenti attesi, sulla base dell'età anagrafica, da parte di ciascun bambino. Ciò anche al fine di dare continuità all'azione pedagogica e rafforzando un dialogo fra gli insegnanti della scuola dell'infanzia e gli insegnanti della scuola primaria.

Esami di Stato conclusivi del I e del II ciclo

Il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, in materia di esami di Stato conclusivi del primo ciclo e dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado, non contiene specifiche norme relative agli alunni con bisogni educativi speciali.

Pertanto, con apposita nota in corso di emanazione, saranno fornite utili precisazioni anche con riferimento agli alunni con BES.

Per il secondo ciclo, con l'ordinanza ministeriale n. 205 dell'11/03/2019 relativa agli esami di Stato, all'art. 21, sono state fornite istruzioni anche con riferimento agli alunni con bisogni educativi speciali.

Alunni e studenti ad alto potenziale intellettivo

In base alle segnalazioni ricevute dalle scuole e alle comunicazioni scientifiche dei settori accademici di riferimento, emerge come fra la popolazione scolastica siano presenti bambini ad alto potenziale intellettivo, definiti Gifted children in ambito internazionale. A seguito dell'emanazione della Direttiva 27.12.2012, molte istituzioni scolastiche hanno considerato tali alunni e studenti nell'ambito dei Bisogni Educativi Speciali. Tale prassi, assolutamente corretta, attua la prospettiva della personalizzazione degli insegnamenti, la valorizzazione degli stili di apprendimento individuali e il principio di responsabilità educativa.

Anche in questo caso la strategia da assumere è rimessa alla decisione dei Consigli di Classe o Team Docenti della primaria che, in presenza di eventuali situazioni di criticità con conseguenti manifestazioni di disagio, possono adottare metodologie didattiche specifiche in un'ottica inclusiva, sia a livello individuale sia di classe, valutando l'eventuale convenienza di un percorso di personalizzazione formalizzato in un PDP.

Portale italiano per l'inclusione scolastica

È in fase di rinnovo il Portale italiano per l'inclusione scolastica (bes.indire.it).

Il portale si articola in diverse aree, fra le quali:

  • Normativa, con la raccolta di tutte le disposizioni in materia di disabilità, disturbi specifici dell'apprendimento e altri bisogni educativi speciali;
  • Istituzioni, contenente i riferimenti dei vari organismi preposti all'inclusione scolastica, dall'Osservatorio del MIUR all'Agenzia europea per i Bisogni Educativi Speciali;
  • Associazioni e famiglie, dove è possibile reperire informazioni utili e video lezioni ad esse dedicate;
  • ICF, contenente documenti, testi scientifici e la raccolta delle esperienze condotte nell'ambito del progetto sperimentale del MIUR;
  • Risorse, con il sito Handitecno dedicato agli ausili per la disabilità e il nuovo portale S.D-Quadro, con circa sei mila schede che descrivono altrettanti software didattici, molti dei quali scaricabili gratuitamente;
  • Faq, con le domande più ricorrenti in materia di inclusione.

Completano il portale l'area con la catalogazione delle Esperienze condotte dalle scuole e una sezione informativa dedicata all'aggiornamento, dove il personale scolastico potrà reperire video lezioni ed altro materiale multimediale, selezionato da un comitato tecnico composto dai rappresentanti delle maggiori società scientifiche italiane.

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