Con la didattica a distanza diminuisce la partecipazione degli alunni con disabilita che frequentano le scuole italiane. Nonostante il numero di insegnanti per il sostegno sia in crescita, il 37% non ha ancora una formazione specifica; ciò emerge soprattutto nella zona del Mezzogiorno, ed in particolare in Campania e Molise.
Questo è quanto emrge dal Report statisitco di Istat sull'inclusione scolastica degli alunni con disabilità a.s. 2019/2020.
Anche la carenza di postazioni informatiche adatte rappresenta un ostacolo importante per la DAD, impedendo agli alunni con disabilità di fruirne al meglio. Ed è importante sottolineare come l’attivazione della DAD abbia reso più complesso un processo delicato come quello dell’inclusione scolastica. Sebbene, infatti, le politiche di inclusione attuate negli anni abbiano favorito un progressivo aumento della partecipazione, con la Didattica a distanza, anche là dove si erano finalmente superate le difficoltà a livello strutturale e architettonico di alcuni edifici scolastici, i livelli di partecipazione sono diminuiti sensibilmente, e anche in questo caso si riscontrano ampie differenze territoriali.
Aumentano poi gli alunni con altri bisogni educativi speciali, l’area dello svantaggio scolastico è, infatti, molto più ampia. Gli alunni che necessitano della predisposizione di un percorso didattico personalizzato sono anche coloro che hanno disturbi specifici dell’apprendimento, patologie importanti, ma non sufficienti per avere una certificazione riconosciuta.
L’attenzione rivolta ai bisogni educativi speciali è aumentata progressivamente con la crescita di questo fenomeno, dovuta alla più attenta osservazione dei ragazzi da parte di docenti e genitori, e va sottolineato lo sforzo delle scuole nel fornire risposte a un bisogno di didattica specifica nella logica di intervento individuale, che si concretizza con la predisposizione del Piano didattico personalizzato dell’alunno (PDP).
In conclusione, dall'analisi del report possiamo evincere come la scuola abbia lavorato nel corso degli ultimi anni, nel tentativo di rendersi sempre più inclusiva e attenta alle esigenze di tutti i suoi studenti. Questo processo però non si è potuto realizzare in modo eguale nel territorio, e ciò rappresenta ancora un forte limite della scuola italiana, sul quale occorre lavorare ancora di più dal momento che, l'introduzione della DAD, che rappresenta una grande opportunità per ampliare in "confini" della scuola, non deve assolutamente diventare un ulteriore ostacolo al progetto di inclusività della scuola, che deve essere, ora come ora, una priorità.