La normativa che si riferisce alla sostituzione del personale assente nelle scuole proviene da fonti caratterizzate da gerarchia e cronologia diverse, integrate da note operative relative al sistema informatizzato di gestione delle supplenze e alla successiva “dematerializzazione” (a volte purtroppo neppure tanto virtuale) del pagamento delle prestazioni svolte, che si intrecciano in un meccanismo perverso, nel quale è difficile intravvedere un sistema procedurale univoco che garantisca uniformità di comportamento negli Istituti scolastici, sia per quanto riguarda la parità di trattamento degli aspiranti a supplenze, sia con riferimento al diritto all’istruzione degli alunni/studenti e nello stesso tempo non sfinisca gli amministrativi che dedicano una consistente quantità di tempo cercando di sostituire gli assenti.
In un insieme di norme ormai disallineate tra loro e dalla realtà, nell'articolo di Mara Bonitta "Sostituire il personale assente", pubblicato su Sinergie di Scuola di gennaio 2014, sono definiti percorsi e ambiti di applicazione generali.
In particolare, l'articolo delinea la normativa di riferimento, le varie tipologie di graduatorie, le principali tipologie di supplenza, alcuni casi particolari di durata del contratto. Inoltre, vengono illustrate le modalità di convocazione dei supplenti, le sanzioni previste per il personale che non accetta l'incarico o non assume servizio dopo l'accettazione della supplenza, e infine gli aspetti retributivi principali.
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