Come abbiamo comunicato, il 20 settembre il CSPI ha espresso il proprio parere sul nuovo regolamento relativo alla gestione amministrativo-contabile delle scuole.
Il parere è molto articolato e, benché sia favorevole, prevede comunque una condizione: che vengano recepite le modifiche proposte.
Vediamo in sintesi quali sono le principali osservazioni mosse dal CSPI.
Raggiungimento solo parziale degli obiettivi di revisione
Secondo il CSPI, vengono solo parzialmente raggiunti gli obiettivi della revisione del D.I. 44/2001, espressamente indicati dal comma 143 dell’art. 1 della Legge 107/2015 (cd “Buona Scuola”), vale a dire:
- incrementare l’autonomia contabile delle istituzioni scolastiche ed educative statali
- semplificare gli adempimenti amministrativi e contabili
- armonizzare i sistemi contabili
- definire la disciplina degli organi e dell’attività di revisione amministrativo-contabile dei convitti e degli educandati
In merito ai primi due punti, sarà necessario definire con maggiore precisione i rapporti tra DS e DSGA nella declinazione delle rispettive responsabilità nella gestione amministrativo-contabile, allo scopo di ridurre la conflittualità esistente tra le due figure professionali, pur nel rispetto delle prerogative professionali.
Lo stesso vale per l'esigenza di una più puntuale regolamentazione dell’attività dei revisori contabili, al fine di arginare, per quanto giuridicamente possibile, gli eccessi comportamentali di alcuni di loro tendenti ad invadere l’autonomia e la collegialità programmatoria delle scuole, esorbitando dal loro compito di controllo della regolarità amministrativo-contabile.
Inoltre, non si trova traccia nel testo del Regolamento di intervento volti a ridurre le diffuse difformità operative attualmente registrabili tra le Ragionerie Territoriali che pur svolgono un ruolo importantissimo e definitivo nell’attività negoziale delle istituzioni scolastiche.
Impianto normativo poco chiaro
Dal punto vista dell’impianto normativo, lo Schema di Regolamento, invece di fornire in maniera sobria, chiara ed incisiva indicazioni operative in grado di rendere snella ed efficace la gestione amministrativa e contabile delle scuole salvaguardandone, appunto, l’autonomia contabile e la semplificazione amministrativo-contabile, secondo il CSPI non fa altro che richiamare insistentemente norme legislative e disposizioni ordinamentali, disperse nella crescente molteplicità delle fonti che disciplinano e vincolano la materia.
Tra i tanti, il richiamo esplicito al Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (come modificato dal D.lgs. 19 aprile 2017, n. 56) “Codice dei contratti pubblici” che, al di là degli obblighi di trasparenza previsti dall’art. 29 (che a sua volta rimanda al D.lgs. 33/2013) e delle disposizioni contenute negli artt. 35 e 36 concernenti le soglie di rilevanza comunitaria e i contratti “sotto soglia”, impone comunque al DS e al DSGA una conoscenza approfondita e vincolante della complessa e capillare normativa generale e di dettaglio. Tale disciplina riguarda i grandi contratti di appalti pubblici per lavori, servizi e forniture (materia notoriamente ad alto rischio corruttivo negli Enti e Istituzioni che gestiscono ingenti risorse economiche e patrimoniali, tra i quali non rientrano senz’altro le scuole!) - a partire dai bandi, dalle committenze e dalle procedure di gara fino ai collaudi.
Tutto questo senza dirimere la vexata quaestio dell’obbligatorietà o meno del ricorso alle convenzioni CONSIP per l’acquisto di beni e servizi, compresa la possibilità o meno del ricorso al libero mercato informatico.
A tal proposito, mentre è da ritenersi senz’altro positivo l’innalzamento (rispetto agli attuali 2000) a 10.000 euro della soglia per affidamento diretto (ulteriormente innalzabile fino a 40.000 in presenza di specifiche e documentate esigenze), il CSPI rileva come la disposizione assunta per la scuola risulti restrittiva rispetto ai principi di semplificazione contenuti nel citato D.lgs. 50/2016.
Questioni non trattate che meriterebbero di essere prese in considerazione
Infine, il CSPI evidenzia come alcune questioni avrebbero meritato una disciplina puntuale, ma non sono state prese nella giusta considerazione.
In particolare :
- non viene affrontato il tema, ancora più urgente con la grande quantità di PON in arrivo, dell’erogazione di fondi esclusivamente a rendicontazione conclusa: la maggior parte delle scuole non può sostenere continui e importanti anticipi di cassa;
- è ancora troppo lunga la lista di operazioni di competenza del Consiglio di Istituto anche in materia contabile: su una serie di azioni è opportuno pensare a possibili ratifiche successive alle operazioni, così come previsto per le variazioni di bilancio;
- non c’è traccia del tema degli esperti esterni, ricondotti nell’alveo generale della fornitura di beni e servizi quando probabilmente meriterebbero, nel settore della scuola, una trattazione e un approfondimento dedicati.