Si ritorna a scuola.
Seppur in percentuale ridotta, alunne e alunni tornano ai banchi.
È un fatto importante. La DaD e poi la DDI hanno mostrato la loro potenzialità, ma anche il loro limite.
La scuola non può essere un semplice trasferimento di nozioni, implica socialità sia nel rapporto tra pari sia nel rapporto con i docenti, il personale ausiliario ecc.
La scuola è il secondo ente di educazione dopo la famiglia, deve essere quindi vissuta in pieno, con le sue regole dove si impara a pretendere i propri diritti ma, anche, dove si impara ad osservare i propri doveri.
Al momento in cui scrivo la situazione politica è ancora nebulosa e non è facile prevedere la soluzione di una crisi che certo non è arrivata nel momento migliore.
Concorsi, esami di Stato, pensionamenti, mobilità e organici sono nel vivo della loro regolamentazione e la caducità del vertice politico non aiuta.
Anche la scuola è destinataria di consistenti fondi del Next generation EU e non possiamo perdere questa occasione per modernizzare il sistema scolastico sia sul piano strutturale e strumentale sia sul piano delle riforme.
Non resta che sperare in una conclusione veloce della crisi per riprendere il cammino interrotto a favore di una scuola moderna, che costituisca per i giovani una ottima palestra democratica e sociale.
I giovani hanno sofferto molto in questa pandemia, dobbiamo lavorare per loro... e fare presto.