Bentornati.
Superato il secondo capodanno scolastico – essendo il primo quello settembrino – ci ritroviamo a far fronte ad una serie di incombenze.
Per la prima volta affronteremo la formulazione del PTOF (piano triennale dell’offerta formativa). Un istituto che la Legge 107/2015 sulla Buona scuola definisce “strategico”. Dovremo cioè, partendo dai punti di forza e di debolezza della scuola, indicare nel medio termine quali sono gli obiettivi che intendiamo realizzare e con quali risorse umane e strumentali.
Altro impegno è, per chi non ha provveduto entro dicembre, predisporre il programma annuale. È in fase di revisione il D.I. 44 del 2001, in linea con la delega dettata dalla citata Legge 107, e presumibilmente avremo la prima bozza entro febbraio. Andrà in vigore dal 2017. Prevediamo modifiche sostanziali per quanto riguarda il reperimento di fondi, la gestione degli acquisti e la contrattualistica in genere, novità per le gestioni economiche, l’inventario e l’introduzione ampia della dematerializzazione.
Altra questione “calda” è quella della mobilità: c’è parecchia confusione. L’organico potenziato ha introdotto gli ambiti come perimetri per la mobilità di una parte dei docenti immessi in ruolo in questo ultimo anno. Le posizioni sindacali sono per uno slittamento dell’applicazione degli ambiti al fine di consentire la mobilità sulle scuole a tutti i docenti.
Ancora, la partita pensioni. Il Premier Renzi, in sede di conferenza stampa di fine anno, ha promesso una riflessione approfondita nel corso del 2016. La Legge Fornero ha mietuto e sta mietendo “vittime”, bloccando di fatto un ricambio generazionale che fa dell’Italia un paese tra i più anziani per quanto riguarda l’età media dei suoi operatori.
Per finire segnaliamo il grave ritardo sul rinnovo dei contratti ormai fermi da sette anni. Dirigenti scolastici e Direttori amministrativi utilizzano ampiamente i social network per evidenziare la distanza enorme tra responsabilità e stipendi. Certamente il Governo farà bene a “leggere” questi accorati appelli per evitare che l’impasse si trasformi in una generale demotivazione al lavoro.
Tutte questioni importanti. Questioni che seguiremo puntualmente su queste pagine per garantire il consolidato supporto a chi ci legge.
Buon lavoro!