Buon Anno... ma sarà un Buon Anno?
Inutile nascondersi le difficoltà. L’annunciata – al momento in cui scrivo – separazione dell’Istruzione dall’Università e dalla Ricerca, attraverso la formazione di due distinti Ministeri pone certamente ulteriori difficoltà alla già farraginosa riorganizzazione iniziata sotto il Ministro Bussetti, poi ricusata e riformulata dal Ministro Fioramonti e ancora in fieri.
La divisione ministeriale comporterà quasi certamente la necessità di una riformulazione dell’impianto riorganizzativo sia sul piano normativo che su quello operativo.
Sul piano normativo occorrerà procedere a due distinti decreti organizzativi, uno per l’Istruzione e uno per l’Università. Ancor più, sul piano operativo, occorrerà separare i centri di costo, suddividendo le risorse ora afferenti ad un unico centro a due distinti, occorrerà separare la gestione del personale dei due nuovi dicasteri e, ancora, occorrerà mettere mano al sistema informativo, ora unificato per alcune procedure (ad esempio l’anagrafe degli studenti).
L’atto politico cade in un momento già di per sé molto complesso con alle porte alcune tornate concorsuali di forte impatto e necessità: docenti, sostegno, ex LSU e con la spada di Damocle di una pesante fuoruscita di pensionandi che, sulla scia delle altalenanti voci di questi giorni, approfitteranno della confermata Quota 100 nel timore che nel 2020 si metta di nuovo mano alle politiche pensionistiche, e non certo per aumentare la flessibilità in uscita.
Certamente i due nuovi Ministri non porranno tempo in mezzo per affrontare i problemi e le Scuole, come sempre, continueranno il loro lavoro... senza farsi turbare troppo dagli scossoni romani.