Questo mese desidero affrontare un tema che già si è posto in questi ultimi anni, ma che si ripropone ora grazie anche alle prime avvisaglie di agitazione da parte del personale interessato.
Mi riferisco al problema del deficit di organico in cui versano le amministrazioni centrali e periferiche del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
A Cremona il personale, sotto organico di oltre il 40% delle unità previste, ha deciso di sottrarsi all’effettuazione di ore straordinarie (una media di 12 ore pro-capite al mese) che fin qui hanno garantito le necessità amministrative/istituzionali.
Ma il problema è presente sia a livello di Direzioni centrali sia di strutture periferiche (USR – UST) di tutta Italia, con una presenza effettiva di personale che sfiora appena il 60% delle unità previste.
A ciò si aggiunga il problema dell’età media elevatissima del personale presente che porterà a massicci pensionamenti nei prossimi anni.
La Legge 107/2015 prevede che alcune funzioni amministrative passino agli ambiti scolastici scaricando sulle “spalle” delle scuole, in particolare quelle “polo di ambito”, attività che vanno tutte organizzate e codificate; il tutto tenendo conto che, se le strutture periferiche piangono, le scuole a livello di personale ATA certo non ridono.
Di fronte a questa situazione si cerca italianamente di risolvere con sistemi fantasiosi: personale co.co.co., distacchi, gruppi di progetto e via dicendo.
Soluzioni non certo strutturali, e che non possono dare garanzia di efficacia e continuità. Dunque servono i concorsi, ora e subito.