Sinergie di Scuola

Copertina della rivista

Nello scorso editoriale abbiamo affrontato l’uso del problem solving all’interno della didattica curricolare. Dicevamo che esso può rappresentare un approccio estremamente efficace per aiutare gli studenti, migliorando non solo le loro competenze, ma anche le loro capacità di pensiero critico, autonomia e adattabilità.

Ma, nonostante i molti benefici che apporta nella scuola italiana, non bisogna omettere che ci sono anche diversi aspetti critici e sfide da affrontare per integrarlo efficacemente nel sistema educativo. Ecco i principali:

1. Resistenza al cambiamento

Molti docenti potrebbero essere legati a metodi tradizionali, basati su lezioni frontali e valutazioni standardizzate. Cambiare approccio richiede tempo, formazione e una mentalità aperta.

Anche gli studenti abituati a metodi di insegnamento passivi potrebbero inizialmente trovare difficile partecipare attivamente al processo di problem solving.

2. Formazione insufficiente per i docenti

Non tutti gli insegnanti hanno ricevuto una formazione adeguata su come introdurre attività di problem solving in aula. La mancanza di competenze specifiche può portare a un’implementazione superficiale o inefficace.

3. Mancanza di risorse

Le scuole potrebbero non disporre di materiali, strumenti o spazi adeguati per attività pratiche e interdisciplinari. Ad esempio, la carenza di laboratori ben attrezzati o di dispositivi tecnologici può limitare le opportunità per attività di problem solving.

4. Tempo limitato

I programmi scolastici italiani sono spesso densi e orientati alla copertura di un vasto numero di argomenti.

Integrare il problem solving richiede tempo per progettare attività e lasciare agli studenti lo spazio necessario per esplorare soluzioni, il che può entrare in conflitto con le esigenze curricolari.

5. Difficoltà nella valutazione

Valutare le competenze di problem solving è più complesso rispetto alla valutazione di conoscenze tradizionali. Richiede criteri di valutazione chiari ma flessibili, che tengano conto del processo oltre che del risultato.

6. Disomogeneità tra scuole

Il livello di adozione del problem solving può variare significativamente tra scuole e regioni, creando disparità tra gli studenti. In alcune scuole, la mancanza di supporto istituzionale o di leadership rende difficile l’implementazione di innovazioni.

In conclusione, non possiamo ignorare le difficoltà che si porta dietro la modalità “problem solving”, ma certamente possiamo asserire che i benefici compensano ampiamente le difficoltà.

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