Nel momento in cui scrivo si è appena concluso il G20, il Foro internazionale che riunisce le 20 maggiori economie del mondo. Uno dei temi principali è stato la salvaguardia del clima e, quindi, del pianeta con particolare riferimento al riscaldamento globale e la conseguente necessaria riduzione dell’emissione di CO2 nell’atmosfera.
Questo argomento è particolarmente caro ai nostri giovani, che hanno abbondantemente compreso che le decisioni e le azioni di oggi impattano con forza nel loro futuro. E ne parlano con convinta passione sia sui social sia partecipando alle numerose manifestazioni che vengono periodicamente organizzate quando i “grandi” si confrontano in momenti ufficiali su queste questioni.
Perché parlo di questo? Perché, a mio parere, il luogo ideale e funzionale dove i giovani possono esprimere le loro preoccupazioni ed elaborare proposte di soluzione è proprio la scuola.
Leggo in questi giorni sui social di giovani che si lamentano per la difficoltà ad organizzare negli Istituti le assemblee studentesche, sentendosi opporre molte volte i problemi relativi alla pandemia. Certo, la pandemia non va sottovalutata, ma è necessario riaprire le Istituzioni scolastiche ai momenti di confronto tra i ragazzi. La scuola è la sede naturale in cui gli studenti possono esprimere le proprie idee e rivendicazioni e, se non possono farlo a scuola, lo faranno nelle piazze, lì sì non sempre in linea con le raccomandazioni sanitarie di contrasto al Covid.
Con riferimento a quanto sopra, mi viene in mente la foto inaugurale dei rappresentanti al G20 cui si sono uniti medici, paramedici e protezione civile. Mancava del tutto il mondo della scuola, che insieme al mondo sanitario ha contribuito a garantire due diritti fondamentali a norma di Costituzione: Salute e Istruzione.
Buon lavoro a tutti i Lettori!