È diventato un interrogativo, anzi, l’interrogativo: l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) nel sistema di istruzione italiano, come in molti altri sistemi educativi nel mondo, è cosa buona e opportuna, oppure una iattura da cui rifuggire? Come per tante altre cose, l’IA può portare a una serie di vantaggi ma anche degli svantaggi. Ecco una panoramica dei principali, senza avere la pretesa di essere esaustivo:
- Personalizzazione dell’apprendimento: l’IA può adattare il materiale didattico e le attività in base alle esigenze individuali degli studenti, consentendo un apprendimento più personalizzato. Questo può aiutare gli studenti a imparare a un ritmo che si adatta meglio alle loro abilità e interessi.
- Risorse didattiche avanzate: l’IA può crearne alcune come tutor virtuali, chatbot educativi e simulazioni che rendono il processo di apprendimento più coinvolgente ed efficace.
- Feedback istantaneo: gli insegnanti possono utilizzare l’IA per fornire feedback istantaneo agli studenti, consentendo loro di correggere errori e migliorare in tempo reale.
- Automatizzazione dei compiti amministrativi: l’IA può essere utilizzata per gestire attività amministrative, come la pianificazione delle lezioni, la gestione dei registri e la correzione automatica dei compiti, liberando tempo per gli insegnanti.
- Accesso all’istruzione: l’IA può rendere l’istruzione più accessibile a persone con disabilità, attraverso la traduzione automatica, la lettura dei testi e altre tecnologie assistive.
- Disuguaglianza nell’accesso: l’IA richiede infrastrutture tecnologiche adeguate. Ciò potrebbe creare o amplificare disuguaglianze tra studenti con accesso a risorse tecnologiche e quelli senza.
- Perdita di posti di lavoro: l’automatizzazione di alcune attività educative potrebbe portare alla riduzione di posti di lavoro per insegnanti e personale amministrativo, con il rischio di compromettere la qualità dell’istruzione.
- Riservatezza e sicurezza dei dati: l’uso dell’IA richiede la raccolta e l’analisi dei dati degli studenti. Ciò solleva preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza dei dati, specialmente se non gestiti correttamente.
- Dipendenza tecnologica: l’uso eccessivo dell’IA potrebbe portare a una dipendenza dalla tecnologia, a scapito delle abilità di apprendimento critico e della comunicazione interpersonale.
- Mancanza di intuizione e creatività: l’IA è basata su algoritmi e dati, il che significa che potrebbe mancare di intuizione e creatività che gli insegnanti umani possono fornire.
- Rischi di discriminazione: Se i dati utilizzati per addestrare i sistemi di IA contengono pregiudizi o discriminazioni, l’IA potrebbe perpetuare tali pregiudizi nel processo di apprendimento.
In conclusione, l’introduzione dell’IA nel sistema di istruzione italiano può portare a numerosi vantaggi, ma richiede una gestione oculata per mitigare gli svantaggi e garantire che il suo uso sia equo ed efficace per tutti gli studenti. La sfida è tutta nostra. Al mondo della scuola il compito di rendere vantaggiosa l’introduzione dell’IA nella scuola – ormai ineludibile – mitigando gli aspetti che potrebbero risultare negativi.