C’è ancora un po’ di tempo per programmare le iniziative necessarie ad uno svolgimento funzionale e corretto delle operazioni di iscrizione alle scuole di ogni ordine e grado per l’a.s. 2022/2023, che come sappiamo prenderanno il via il 4 gennaio prossimo.
È bene, tuttavia, avere sin d’ora le idee chiare in merito, al fine di evitare stress e complicazioni “dell’ultima ora”.
Cerchiamo quindi di analizzare tutte le azioni propedeutiche a questa complessa fase, che richiedono la verifica della documentazione che l’Istituzione scolastica deve mettere a disposizione per consentire alle famiglie di affrontare la scelta del percorso scolastico dei minori.
Informazione alle famiglie
È appena il caso di sottolineare l’importanza di un’azione informativa diretta, oggettiva, chiara e completa, anche – e soprattutto – per evitare che la potenziale utenza operi la scelta in questione sulla base di notizie e opinioni acquisite in modo informale in ambienti extrascolastici.
Per strutturare l’ampio contesto dei dati che debbono essere veicolati, ogni Istituzione scolastica dovrebbe prevedere e predisporre, all’interno del proprio sito web, un apposito spazio riservato alle iscrizioni.
In considerazione del fatto che, come vedremo in seguito, molte informazioni “tecniche” sono presenti anche sul portale ministeriale Scuola in chiaro, il materiale messo a disposizione per illustrare le caratteristiche delle scuole dovrebbe avere come scopo principale quello di entrare in empatia con l’interlocutore, veicolando un’immagine di vita scolastica “vissuta e reale” e mettendo in evidenza le caratteristiche positive (es. spazi esterni verdi, presenza di aule tecnologicamente attrezzate ecc.).
A tale proposito, alcuni Istituti utilizzano anche dei video per illustrare il funzionamento dei diversi plessi includendo, oltre ai dati più squisitamente tecnici (come il “tempo scuola”, il quadro orario settimanale delle discipline curricolari, la raggiungibilità, ivi compresa la frequenza dei mezzi pubblici) una panoramica, meglio se corredata da immagini o riprese, su specifiche attività di ampliamento dell’offerta formativa, sui servizi aggiuntivi come pre-accoglimento e/o doposcuola ecc.
Circolare di riferimento
Oltre alla descrizione delle attività svolte nelle varie sedi è comunque necessario progettare un inserimento progressivo di alcuni documenti fondamentali, a partire dal testo della circolare ministeriale (che, per l’a.s. 2022/2023 è la nota 29452 del 30/11/2021).
Partendo dal presupposto che il linguaggio ministeriale non sempre è alla portata dei non addetti ai lavori, si suggerisce di pubblicare anche una sintesi degli elementi salienti della circolare.
Criteri di precedenza
Andranno, quindi, aggiunte le deliberazioni emanate dagli organi collegiali, che vanno rese note entro la data di avvio delle iscrizioni tramite pubblicazione sul sito web e affissione all’albo.
La prima di queste delibere riguarda un aspetto di primaria importanza per le famiglie: i criteri di precedenza nell’accoglimento delle istanze d’iscrizione, da riportare anche nell’apposita sezione del modulo di domanda on-line che, come evidenzieremo in seguito, dovrà essere opportunamente personalizzato dalla scuola.
La scelta di questi criteri rientra nell’autonomia di ciascuna Istituzione scolastica. Tuttavia sembra già molto definita dalle raccomandazioni ministeriali, di cui è necessario tener conto preliminarmente. Il Ministero, infatti, raccomanda di adottare «principi di ragionevolezza» citando «a puro titolo di esempio, quello della vicinanza della residenza dell’alunno/studente alla scuola o quello costituito da particolari impegni lavorativi dei genitori e degli esercenti la responsabilità genitoriale».
Il Ministero invita infine ad inserire come criterio di priorità, negli Istituti Comprensivi, la continuità di frequenza nel passaggio tra ordini di scuola facenti parte della medesima Istituzione.
Ovviamente, vanno escluse scelte basate sulla cronologia di presentazione delle domande (...chi prima arriva meglio alloggia...). Dovrebbe parimenti essere esclusa la logica “meritocratica”, che prevede il ricorso ad eventuali test di valutazione quale metodo di selezione delle domande di iscrizione.
In realtà tale prassi, adottata nell’ambito delle scuole private, non è assente neppure nell’ambito di quelle pubbliche: esistono ancora, infatti, Istituti superiori che, per la formazione della graduatoria relativa agli accolti/non accolti, utilizzano non solo parametri basati sulla valutazione del precedente percorso scolastico – utile, peraltro, come criterio di formazione delle classi – ma anche risultati di prove orientative da sostenersi presso l’Istituto e riguardanti motivazione e interessi, o abilità linguistico-matematiche, di comprensione del testo ecc.
Ci sia consentito, a tal proposito, rimandare alle questioni di costituzionalità di dette azioni nell’ambito della pubblica istruzione.
Numero e capienza delle aule
Ricordiamo, invece, che la deliberazione dei criteri di accoglimento delle domande d’iscrizione – di competenza del Consiglio di Istituto – deve altresì tener sempre conto del numero massimo delle richieste che è possibile soddisfare, quota che il Dirigente scolastico deve predeterminare sia sulla base delle risorse di organico (la cui utilizzazione rientra tra le responsabilità dirigenziali previste dall’art. 25 del D.Lgs. 165/2001), sia sul numero e la capienza delle aule disponibili.
In merito alla capienza, senza entrare nel dettaglio delle problematiche connesse con la pandemia da Coronavirus, si richiamano le disposizioni del D.M. 26/08/1992 (“Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”), che indica il massimo affollamento ipotizzabile di 26 persone per aula e i cui controlli sono a cura dei Vigili del Fuoco.
Rispetto alle suddette indicazioni sembra tuttavia preferibile mantenere come riferimento quelle fornite dal D.M. 18/12/1975 (“Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica”).
Quest’ultimo decreto indica alcuni standard: superficie di 1,8 m2 per allievo nelle scuole dell’infanzia (applicabile alle sole attività ordinarie), primaria e secondaria di primo grado e di 1,96 m2 per allievo nelle scuole secondarie di secondo grado.
Questi parametri sono prescrittivi solo per le scuole progettate e realizzate dopo l’entrata in vigore del decreto stesso (cioè dopo il 1975), perché si presume che l’edificio sia stato progettato secondo gli standard previsti. Per le scuole preesistenti, invece, hanno solo valore indicativo, in quanto sono tollerate deroghe caratterizzate dall’indeterminatezza dell’entità numerica da definire.
Qualora il Dirigente scolastico intenda verificare la situazione, può rivolgersi all’Azienda sanitaria di competenza territoriale, organismo deputato a rilasciare autorizzazioni igienico-sanitarie.
Le certificazioni, una volta emanate, rendono prescrittive le indicazioni in esse contenute: pertanto, qualora esista un’autorizzazione igienico-sanitaria che espliciti la capienza massima di un locale scolastico, qualunque sia la sua destinazione d’uso, in caso di superamento – nell’eventualità di sopralluogo da parte delle AUSL – il Dirigente scolastico è passibile di sanzione.
In proposito, ho vissuto personalmente la difficoltà di conciliare le prescrizioni dell’Azienda Sanitaria con norme ministeriali che possono fornire differenti quantificazioni della consistenza numerica degli alunni per classe, come ad es. il D.P.R. n. 81 del 20/03/2009, che contempla anche la possibilità di incremento o riduzione del 10% rispetto al numero minimo e massimo di alunni per classe previsto al fine di assicurare stabilità alla previsione delle classi.
Per inciso, questo principio di stabilità (che può comportare la formazione di classi più numerose per evitare l’istituzione di nuove sezioni) deve essere sempre tenuto presente dal Dirigente scolastico anche qualora, in fase di iscrizioni, si trovi di fronte a gruppi di genitori che premono per ottenere classi aggiuntive.
L’obiettivo del Ministero è, infatti, quello di limitare l’incremento del numero delle classi a situazioni di inderogabili necessità.
Tra queste ultime, oltre ad un aumento realmente consistente degli obbligati (meglio se “territoriali”), si può annoverare la presenza di alunni in situazione di disabilità: il limite di 20 alunni, tuttavia, può essere preso in considerazione solo a condizione che «sia esplicitata e motivata la necessità di tale consistenza numerica, in rapporto alle esigenze formative degli alunni disabili» (art. 5, comma 2 del D.P.R. 81/2009).
Tornando alla capienza delle aule, è bene che il Capo d’Istituto, anche osservando il trend di iscrizioni degli ultimi anni, ipotizzi la consistenza numerica delle classi in linea con il D.M. 18/12/1975 (o con la certificazione dell’AUSL) inviando al competente Ufficio Scolastico Territoriale un’informativa in tale senso (anche corredata da documentazione) prima della data di inizio delle iscrizioni.
Questo comportamento risulta in linea con la già citata circolare del M.I. che, quanto al numero e alla capienza delle aule disponibili, afferma: «un’aperta ed efficace collaborazione tra le scuole e gli Enti locali consente di individuare in anticipo le condizioni per l’accoglimento delle domande, pur con le variazioni che di anno in anno si rendono necessarie».
È opportuno qui ribadire che la valutazione della situazione esistente da parte del Capo d’Istituto deve essere esplicitata in modo chiaro anche agli Organi collegiali della scuola.
Criteri di formazione delle classi
Un’altra importante delibera che deve essere resa pubblica riguarda i criteri di formazione delle classi, che debbono guidare il Dirigente scolastico nell’assegnazione degli alunni alle stesse. Essa deve avvenire, stante l’art. 3 del sopraindicato D.P.R. 81/2009, «secondo le diverse scelte effettuate, sulla base dell’offerta formativa della scuola e, comunque, nel limite delle risorse assegnate».
Tale compito, in realtà, viene quasi sempre svolto da un’apposita Commissione – presieduta dal Dirigente scolastico – che si riunisce nel mese di giugno, formulando una prima ipotesi che potrà essere integrata con gli eventuali, possibili mutamenti intervenuti durante i mesi estivi, fino alla pubblicazione definitiva nella seconda metà di agosto.
Tenendo presente che le valutazioni pedagogiche non devono risultare secondarie rispetto alle esigenze e difficoltà organizzative, generalmente le classi vengono costituite secondo criteri di uniforme distribuzione, evitando squilibri numerici tra le stesse (sia in termini di consistenza che di rapporto tra maschi e femmine).
Inoltre – e pur rilevando che in alcune Istituzioni scolastiche sussistono ancora (direi “purtroppo”) le famose classi di “serie A” e di “serie B, C ecc.” – non dovrebbero essere consentite situazioni di squilibrio in termini di future performance degli alunni.
L’omogeneità nella strutturazione dei gruppi richiede che gli stessi risultino equivalenti tra loro e ugualmente eterogenei al proprio interno. Questo risultato si ottiene tenendo conto dei livelli di competenza descritti nella documentazione del precedente percorso scolastico, nonché della presenza di difficoltà certificate (Legge 104/1992, DSA, altri BES). Per quanto riguarda gli alunni stranieri, vanno seguite le indicazioni presenti nel Protocollo di accoglienza prevedendo inoltre, se necessario, un eventuale accertamento preliminare delle competenze.
Vanno altresì prese in considerazione anche le situazioni particolari (es. fratelli gemelli, che possono o meno essere assegnati a classi diverse, in questo specifico caso acquisendo anche un parere motivato da parte dei genitori).
Non dimentichiamo, infine, che sarà necessario prevedere l’inserimento nelle classi degli alunni ripetenti, di cui si avrà notizia dopo il termine delle lezioni e degli esami conclusivi del ciclo. Anche tale assegnazione dovrà essere guidata dalla valutazione delle caratteristiche cognitive e comportamentali di ciascun soggetto.
La formazione delle classi è un altro argomento che frequentemente è oggetto di richieste da parte dei genitori, i quali vorrebbero poter scegliere docenti e compagni di classe dei propri figli: i primi sulla scorta di esperienze dirette passate o di opinioni che circolano nel territorio, i secondi in base ai rapporti (positivi o negativi) preesistenti tra minori e tra le famiglie.
Per i suddetti motivi deve essere reso molto chiaro sin dall’inizio che le suddette istanze hanno il carattere di mera proposta, il cui accoglimento o meno è strettamente subordinato all’applicazione prioritaria degli altri criteri organizzativi.
Per evitare, infine, la pressante richiesta di informazioni da parte dell’utenza è bene informare sin dalla fase delle iscrizioni che solo a partire dalla fine di agosto il Dirigente scolastico invierà una comunicazione in merito all’assegnazione degli alunni alle classi.
Si suggerisce di precisare ancora alle famiglie che le eventuali richieste di cambio di sezione – anche in corso d’anno – saranno prese in considerazione dal Dirigente scolastico solo in casi eccezionali, previa valutazione sulla base dei pareri espressi dai docenti.
Contributi scolastici
L’utenza va anche resa edotta in merito ai contributi scolastici, che a differenza delle tasse scolastiche, obbligatorie tranne i casi di esonero, sono assolutamente volontari.
Le famiglie dovranno essere preventivamente informate in merito alle attività che saranno finanziate con gli stessi, in coerenza con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
Patto educativo di corresponsabilità
Nella consapevolezza di aver indicato solo una parte della documentazione da rendere pubblica sul sito dell’Istituto in vista delle iscrizioni, ci limitiamo a citare ancora il Patto educativo di corresponsabilità che, come afferma il Ministero nello spazio dedicato alle famiglie «è il documento – che deve essere firmato da genitori e studenti contestualmente all’iscrizione nella scuola secondaria di I grado – che enuclea i principi e i comportamenti che scuola, famiglia e alunni condividono e si impegnano a rispettare».
Senza addentarci in analisi già proposte in altre sedi e da vari autori, basti richiamare la necessità di riprendere periodicamente in mano il documento per verificare la necessità di una revisione ai fini della messa a disposizione nello spazio web dedicato alle iscrizioni.
Rimanendo nell’ambito della responsabilità genitoriale di cui al Codice Civile, artt. 316, 337-ter e 337-quater, come modificato dal D.Lgs. del 28/12/2013, n. 154, tra le informazioni che debbono essere poste all’attenzione delle famiglie si consiglia di evidenziare quelle relative alla condivisione della scelta scolastica da parte di entrambi i genitori, indipendentemente dalla situazione di separazione e/o divorzio e a prescindere dalla tipologia di affidamento.
Il modulo on-line recepisce tali nuove disposizioni e il genitore che presenta la domanda deve dichiarare formalmente di aver effettuato la scelta con il consenso dell’altro genitore.
Modulo di iscrizione
Un ulteriore impegno fondamentale delle scuole in questo periodo è la redazione della parte “personalizzata” del modulo di iscrizione on-line (la parte generale è comune per tutte le scuole e serve ad acquisire i dati anagrafici di alunni/studenti).
Tale compilazione si attua utilizzando la funzionalità disponibile sul portale SIDI nell’area “Gestione Alunni”, percorso “Iscrizioni on line”.
Seguendo tale percorso si possono inserire informazioni specifiche, attinte da un elenco di voci predefinite oppure aggiunte dalla scuola stessa.
Una volta concluso il processo, il modulo di domanda verrà reso disponibile ai genitori e agli esercenti la responsabilità genitoriale attraverso l’applicazione internet “Iscrizioni OnLine”.
Prima dell’avvio delle iscrizioni, le Istituzioni scolastiche devono infine aggiornare le informazioni che le caratterizzano attraverso la funzione del portale “Scuola in chiaro” nell’area “Rilevazioni”.
Scuola in Chiaro
Il portale “Scuola in Chiaro” è uno strumento creato dal MIUR nel 2011 per rispondere all’esigenza di mettere a disposizione della collettività – in una forma organica e strutturata – tutti i dati inerenti le scuole italiane di ogni ordine e grado e per consentirne un esame comparativo finalizzato alla scelta, da parte delle famiglie, del percorso scolastico per i propri figli.
La presentazione del portale spiega che «A partire da una pagina di ricerca e utilizzando tre distinti criteri» (cioè tre tipi di funzionalità di ricerca: rapida, per posizione e avanzata), «è possibile localizzare le scuole, visualizzare i contenuti delle singole schede informative ed effettuare un confronto sulla base di alcuni parametri». Si afferma inoltre che «Il Ministero cura l’aggiornamento dei dati e degli indicatori riguardanti la singola istituzione scolastica, utilizzando sia le informazioni presenti nel sistema informativo sia quelle ottenute tramite specifiche rilevazioni».
Il portale è stato oggetto, nel tempo, di continui interventi migliorativi. Sono state progressivamente aggiunte nuove funzionalità, è stato modificato il motore di ricerca impostando ulteriori filtri (tempo-scuola primaria e secondaria di primo grado, indirizzo di studio specifico secondaria di secondo grado), è stata creata la sezione dedicata all’edilizia scolastica.
Nel corso degli anni, inoltre, sono state apportate modifiche strutturali per rendere l’applicazione adattabile alle esigenze dell’utente e alle caratteristiche uniche del dispositivo utilizzato. Ad esempio, è stato creato un assistente virtuale denominato “Iolly”, che ha il compito di aiutare l’interlocutore nella compilazione della domanda all’interno dell’area riservata.
Inoltre, per consultare e confrontare velocemente i dati delle scuole è stata resa disponibile un’applicazione che trasforma Scuola in Chiaro in una web app (denominata, appunto, “Scuola in Chiaro in un’app”), a cui accedere liberamente con la telefonia mobile tramite QR Code. Quest’ultimo è reperibile sul sito di Scuola in Chiaro, all’interno della scheda di ogni Istituto (ogni Istituzione scolastica riceve dal Ministero un QR Code al quale sono associati tutti i plessi e tutti gli indirizzi di studio attivi, secondo i gradi di istruzione).
Questo servizio mostra i dati principali dell’Istituto e visualizza su una mappa, oltre alla scuola individuata, anche quelle di pari caratteristiche in un raggio iniziale di alcuni km. Il raggio di distanza si può modificare in base alle proprie esigenze.
È possibile procedere a un confronto tra scuole basato su risultati scolastici, risultati a distanza, personale docente, strutture scolastiche, percorsi e quadri orari, nonché di verificare percorsi e mezzi pubblici con i quali raggiungere la scuola.
Ovviamente, richiedono la massima attenzione gli ambiti che riguardano il Sistema Nazionale di Valutazione (Rapporto di autovalutazione e Rendicontazione Sociale) e il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, argomenti che sono stati già ampiamente trattati nel precedente numero di Sinergie di Scuola.
Supporto alle famiglie
Senza voler negare l’importanza di Scuola in Chiaro, dobbiamo a questo punto precisare che, in occasione delle iscrizioni, l’utenza si comporta in modo diverso a seconda delle opportunità e competenze personali.
Non dimentichiamo, pertanto, l’esistenza di famiglie che, a tutt’oggi, non dispongono di un pc con accesso ad Internet né di una casella di posta elettronica: è evidente che in queste situazioni le informazioni necessarie non potranno essere acquisite attraverso la consultazione del portale né da quella del sito web dell’Istituzione scolastica.
Per questi casi è indispensabile prevedere un supporto non solo per l’inserimento delle domande (le segreterie hanno a disposizione una funzione che permette di inserire la domanda on-line per conto della famiglia) ma anche per l’illustrazione diretta delle caratteristiche fondamentali delle varie scuole.
Questo servizio all’utenza deve essere preventivamente organizzato individuando i soggetti a cui affidare l’incarico e gli spazi orari all’interno dell’orario di Segreteria (valutando la necessità di un’eventuale modifica temporanea dello stesso).
Vanno, inoltre, considerate le situazioni che possono richiedere particolare attenzione, come ad esempio la scarsa capacità di interazione linguistica da parte dei genitori non italofoni, individuando per tempo possibili soluzioni alle difficoltà che possono presentarsi (presenza di mediatori in alcune giornate, supporti di altro genere ecc.).