Rubrica “Teleobiettivo” a cura della Redazione
Le differenze socio-economiche familiari influiscono sul rendimento scolastico dei figli ma, come dimostrato dal test PISA, la scuola può agire con effetto “equilibratore”, specie nei Paesi che investono sull’istruzione.
In passato il paese scandinavo era considerato un modello nel settore istruzione, studiato a livello internazionale. L’ultimo test PISA ha invece registrato un calo vistoso (senza particolari drammi).
Non solo da noi, anche all’estero si manifesta un dissenso crecente contro lo studio dopo la scuola. I test PISA invece, così come altri studi, ne mostrano l’efficacia – purché l’impegno in termini di tempo sia proporzionato.
Uno studio OCSE confronta il livello di preparazione tra generazioni, registrando una tendenza ad abbassare la qualità dell’istruzione. Risultato: a parità di studi, i neo diplomati sono meno preparati dei loro genitori.
Le contraddizioni del sistema scolastico in Corea del Sud nel documentario “Reach for the SKY”.
È una delle molte affascinanti contraddizioni del continente africano, eppure la disponibilità di biblioteche ed ebook aiuta l’alfabetizzazione dei bambini e il miglioramento delle condizioni di vita delle persone.
In un mondo ogni giorno più connesso, in cui i giovani si muovono in cerca di lavoro e nuove opportunità, è importante sviluppare nuove capacità di integrazione con persone provenienti da contesti molto diversi. L’OCSE si interroga su come identificarle e misurarle.
L’intero ciclo primario dell’istruzione della Liberia passerà per cinque anni al settore privato (straniero). Allo stato attuale per il travagliato paese africano è il male minore, ma le critiche e le preoccupazioni sono fondate.
Un’analisi comparativa europea del fenomeno nell’ultima pubblicazione di Eurydice Italia.
Da oltre vent’anni una donna afgana insegna alle bambine di un campo profughi, tra le minacce dei fondamentalisti e le perplessità di molti genitori. Ma il suo impegno non è passato inosservato, e quest’anno potrebbe essere premiata.
Più le ragazze che i ragazzi, per esempio. Ma in generale, solo una piccola parte degli studenti. Il ruolo della professione docente è fondamentale nello sviluppo delle nuove generazioni, eppure riceve poche attenzioni, e per fattori interni ed esterni nel tempo ha perso molta della antica autorevolezza.
La comunità scientifica si sta interrogando se l’introduzione in classe di computer, LIM e tablet abbia avuto un impatto positivo sull’apprendimento degli alunni. In breve, la risposta è “non ancora”: ma è un cambiamento lento, che coinvolge non soltanto docenti e studenti, e che chiede di ripensare le metodologie di insegnamento.
Nel 26esimo anniversario dell’approvazione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e adolescenza, la fotografia Unicef sulle condizioni di vita e le violazioni ai diritti dei bambini nel mondo.
Alla fiera di Verona, dal 26 al 28 novembre, torna l’appuntamento annuale su orientamento, scuola, formazione e lavoro.
Nove adolescenti su dieci navigano senza particolari difficoltà su internet. È dunque tempo di interrogarsi se comprendono veramente quello che leggono on-line, e se sanno distinguere il vero dal plausibile, e il possibile dal falso.
Nell’ultimo numero di PISA InFocus, l’analisi dei dati raccolti nell’indagine 2012 si sofferma sul tempo scolastico settimanale dedicato alla matematica, agli effetti prodotti aumentandolo, e sulle ricadute sociali che ne scaturiscono.
Dalle provincie italiane di Lucca, Arezzo, Cagliari e Messina fino a San Paolo del Brasile, 500 studenti a confronto sui temi legati all’ambiente e alle possibilità di accesso alle tecnologie per combattere la povertà nel mondo.
PISA 2012 ha chiesto per la prima volta agli studenti se siano contenti a scuola: una domanda apparentemente banale, ma dalle implicazioni importanti per il successo scolastico e il corretto sviluppo delle capacità relazionali.
In un rapido confronto generale, la prova che non esiste un modo univoco per promuovere l’istruzione.
Piccola storia di umanità, protagonista la scuola.