Negli ultimi anni, l’equità nell’istruzione è stata una delle principali questioni politiche dibattute a livello europeo e nazionale. La crisi globale causata dalla pandemia non ha fatto che rafforzare le ragioni per rendere sempre più equi e inclusivi i sistemi di istruzione. Le conclusioni del Consiglio del 16 giugno 2020 sulla lotta alla crisi da Covid-19 nell’istruzione e nella formazione hanno riconosciuto infatti che “una delle principali sfide è stata la questione di garantire l’inclusione e la parità di accesso a opportunità di apprendimento a distanza di qualità”.
Il fatto che determinati gruppi sociali siano sottorappresentati crea problemi sia a livello individuale che della collettività; questo comporta un maggiore rischio di disoccupazione o di impiego in posti poco qualificati e mal pagati e ciò si traduce in emarginazione sociale.
Per combattere queste disuguaglianze, la strategia dello Spazio europeo dell’istruzione superiore (EHEA – European Higher Education Area) prevede che “il corpo studentesco che entra, partecipa e completa l’istruzione superiore a tutti i livelli debba riflettere la diversità delle popolazioni europee”.
La rete Eurydice ha prodotto un rapporto comparativo disponibile a questo link. L’analisi comparativa offre una panoramica delle strutture e delle politiche educative che influenzano l’equità nell’istruzione scolastica ed esamina 42 sistemi educativi europei, cercando di identificare quali sono le caratteristiche del sistema educativo associate a livelli inferiori di equità.