Ancora una volta le Segreterie scolastiche si trovano catturate nelle spire di un serpente che, fortunatamente, non è ancora tanto affamato da mangiarsele. Ma prima o poi lo farà, perché si tratta di bocconcini golosi!
Sempre pronte ad accettare tutto quello che giunge dall’alto, anche se le regole cambiano repentinamente. Change management, flessibilità… ecco, ne sono un perfetto esempio, da citare nei manuali. Perché sanno adattarsi, plasmarsi, modificarsi, evolversi.
Adattarsi ad una logica schizofrenica per cercare di ottemperare e di mandare avanti una macchina che ha un motore ingolfato, forse perché usa una benzina di basso livello.
Il problema grave di questa Amministrazione è che non usa la logica della programmazione, non analizza il contesto, non conosce i problemi delle scuole che amministra, non lavora per obiettivi ma, soprattutto, non monitora il funzionamento della macchina organizzativa e non la valuta. Se lo facesse, non vivremmo in questo caos che mina le sicurezze che ognuno di noi ha bisogno di avere per non sentirsi sempre viaggiatore su una zattera che viaggia in un mare in tempesta.
Dobbiamo pretendere una progettazione che preveda tempi precisi, piattaforme che siano interconnesse, responsabilizzazione delle figure che operano nella scuola per evitare che le Segreterie affoghino nel mare magnum delle incertezze.
Una delle tante incertezze, giusto collocabile di questi tempi, è la rendicontazione del bonus docenti, altrimenti detto "Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado".
Il decreto istitutivo (D.P.C.M. 23/09/2015) ne prevedeva le modalità di utilizzo, assegnazione e rendicontazione, quest’ultima affidata al riscontro amministrativo e contabile dei revisori dei conti, in tempi e termini tutt’altro che chiari e certi:
1. Con successivo decreto, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottarsi entro 60 giorni dall'aggiudicazione definitiva del servizio di cui all'articolo 6, indica le modalità di rendicontazione delle spese per finalità formative sostenute dal singolo docente destinatario della Carta.
Quasi un anno dopo, il 29 agosto 2016, il MIUR ritiene doveroso precisare che le modalità di rendicontazione delle spese sostenute, secondo quanto previsto dal D.P.C.M. sopra citato, sono disciplinate da un apposito Decreto adottato in data 9 agosto 2016 dal MIUR, di concerto con il MEF, ma – ahinoi! – tale provvedimento non ha ancora acquisito efficacia, essendo in corso di espletamento la procedura di controllo prevista dalla legge da parte degli organi competenti.
Ora, dovendo procedere all’esegesi dei sacri testi ministeriali, sarebbe stata buona cosa estendere il bonus anche ai direttori e al personale delle segreterie, quotidianamente impegnati a gestire innovazioni di cui a volte non sono neppure informati – e meno che mai formati –, a pattinare sugli specchi rincorrendo regole che saltano a ogni piè sospinto, a dare risposte possibilmente sensate alle domande più astruse.
Di fatto, infatti, in attesa dei decreti appena adottati ma ancora privi di efficacia (dei quali sfugge il valore e l’applicabilità), a chi si saranno mai rivolti gli insegnanti, nell’arco del periodo settembre 2015-settembre 2016, per sapere come spendere correttamente il loro bonus?
Non è difficile immaginare che, fin dall’inizio dell’anno scolastico, ogni scuola avrà diligentemente fatto la propria parte diffondendo una circolare informativa ai docenti, avrà probabilmente predisposto un proprio modulino di rendicontazione (semplice dichiarazione, autocertificazione o dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio?), si sarà inventata delle proprie tempistiche e modalità di ricevimento della documentazione, si sarà organizzata per rassicurare i docenti che le “carte” che presentavano non sarebbero andate perse (timbro di protocollo in arrivo su ogni scontrino/ricevuta/fattura, oppure dichiarazione di ricevuta firmata dal dirigente, oppure copia dell’elenco dei documenti consegnati controfirmato fotocopiato e restituito all’interessato…).
Nel frattempo, ogni scuola avrà cercato di leggere le FAQ e/o chiedere lumi ai revisori per cercare di rispondere ai mille dubbi dei docenti:
- Posso comperare libri di fiabe per bambini? e di giardinaggio?
- Posso comperare un’espansione di memoria ram per il pc che uso per il registro elettronico, che sta tirando le cuoia? e un LEGO MINDSTORMS Education EV3 da portare a scuola?
- Posso fare un abbonamento per un corso di acquagym in piscina? Sono andato a vedere Roberto Bolle alla Scala: porto anche il biglietto del treno?
- Ho ricevuto il bonus anche se sono distaccato in Segreteria per inidoneità, come posso spenderlo, dato che non insegno?
- Devo portare la fattura, la ricevuta, lo scontrino parlante, lo scontrino muto, posso fare un’autocertificazione? Ma il biglietto di ingresso al museo delle cere di Madame Tussauds a Londra, è valido? E come faccio a calcolare il rapporto euro/sterlina, dopo la Brexit?
- Ho pagato on-line con la carta di credito del mio compagno, va bene, anche se il conto corrente è intestato solo a lui, che risiede in un’altra città?
- Ho speso 501 euro, va bene lo stesso o devo portare una fattura da 500 e uno scontrino da 1 euro, come hanno detto in Segreteria al mio collega dell’altra scuola?
Nel turbinio dei dubbi, si confidava comunque nella valutazione dei revisori dei conti, istituzionalmente deputati ai controlli di regolarità amministrativo-contabile… SBAGLIATO! Infatti, il 29 agosto 2016 il MIUR elegantemente scarica l’onere sulle Istituzioni Scolastiche, anzi, sugli “Uffici Amministrativi” (qui la precisione non difetta e non c’è margine di interpretazione!) delle stesse, che dovranno:
- verificare che tutti i destinatari delle risorse di cui al D.P.C.M. 23/09/2015 abbiamo prodotto la rendicontazione delle spese sostenute per finalità formative e aggiornamento professionale (viene da chiedersi come fanno gli Uffici Amministrativi a sapere chi ha ricevuto il bonus, dato che a “una ristretta platea di docenti che, per vari motivi di natura tecnica, non lo avevano ancora ricevuto” è stato accreditato direttamente sul conto corrente a loro intestato…);
- verificare che i docenti destinatari del bonus “abbiano prodotto … la dichiarazione redatta tramite il citato modello A” (viene da chiedersi se le scuole che nel frattempo avevano confezionato un modello diverso – magari con l’indicazione del recapito del docente nel periodo estivo, nel caso in cui fosse stato necessario contattarlo per chiarimenti – propineranno il nuovo modello A ai loro docenti, dicendo che quello che avevano già compilato era per finta…);
- effettuare i necessari controlli, indicando, tra l’altro, la presenza di eventuali somme spese per l’acquisto di beni o servizi inammissibili, non rientranti nell’elenco di cui all’art. 4 del D.P.C.M. 23/09/2015 (viene da chiedersi che cosa mai potrebbe essere escluso dall’elencato punto f) iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano triennale dell'offerta formativa delle Istituzioni scolastiche…. );
- riassumere tutto l’esito delle verifiche nel prospetto riassuntivo modello B e inviarlo via PEC agli UU.SS.RR. entro il 31 ottobre 2016 “con l’indicazione di tutti i docenti di competenza dell’istituzione scolastica beneficiari del bonus formativo nell’anno scolastico 2015/2016” (e qui torniamo alla domanda del punto a): ma non lo sa, il MIUR, a chi ha dato il bonus?).
Una serie di domande alle quali non varrebbe neppure la pena cercare delle risposte, in questo momento, dato che il MIUR correttamente informa che “la scrivente Direzione Generale si riserva di fornire ulteriori indicazioni in seguito all’entrata in vigore” del decreto non ancora valido.
Ma le scadenze incombono. Come faranno gli Uffici Amministrativi delle Istituzioni scolastiche a decidere serenamente il destino del bonus dei loro docenti per due anni scolastici (2015/2016 - erogazione, e 2016/17 – recupero a valere sulla carta docente delle somme non rendicontate correttamente o utilizzate per spese inammissibili)?
Una risposta ci sarebbe, in effetti: se anche il DSGA e il personale di Segreteria avessero avuto il bonus, avrebbero potuto anche loro acquistare il testo “L’oroscopo di Paolo Fox” (spesa ammissibile – D.P.C.M. 23/09/2015, art. 4 lettera a) acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste) e cercare di leggere il da farsi nelle stelle.
In subordine, e per motivi di servizio, potrebbero farselo prestare dal docente che l’ha rendicontato!