Alla fine la tanto auspicata proroga è arrivata.
Finalmente tutti abbiamo potuto leggere la nota del capo dipartimento Dott. Chiappetta, che per le scuole sposta a data da destinarsi gli adempimenti connessi alla legge 190/2012. Tutti, forse, abbiamo potuto tirare un sospiro di sollievo.
In primis quei Dirigenti scolastici preoccupatissimi e decisissimi a rispettare la scadenza, anche per via delle sanzioni che sarebbero potute derivare dall'inadempimento.
Ma ci voleva la protesta dal basso per far capire che la L. 190/2012, così come è scritta, non è applicabile alle scuole?
Bisognava accorgersene al 29 gennaio, quando risorse finanziarie e umane erano già state sperperate in abbondanza?
Burocrazia che partorisce burocrazia. Enti cui rendicontare, Agenzie nazionali, organi di vigilanza si moltiplicano.
All'inizio fu l'AVCP, Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Poi si aggiunse l'IPA, Indice delle Pubbliche Amministrazioni. A questi si affianca PERLA PA, sistema integrato che unifica la gestione degli adempimenti previsti - li unifica? Ohibò, e allora? (GEDAP, GEPAS, CONSOC, ANAGRAFE DELLE PRESTAZIONI, ASSENZE PA ecc.) a carico delle amministrazioni pubbliche dalle normative vigenti in materia di comunicazione di dati statistici e di monitoraggio (gulp!).
Che però, va di pari passo con CIVIT - ANAC, autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche. E poi c'è la Bussola di Magellano e le sue faccine verdi!!!
Insomma, la Pubblica Amministrazione che vuole dimagrire (semplificare) per mostrarsi nel suo splendore (trasparenza) si ritrova grassa, affaticata e impresentabile molto più di quanto non fosse prima dell'inizio della cura.
Sconsolante per il cittadino. Sconsolante anche per quei dipendenti pubblici, Dsga, assistenti amministrativi, docenti responsabili del sito della scuola che comunque hanno cercato di star dietro agli adempimenti richiesti e che lavorando e sacrificandosi sono riusciti a rispettare la scadenza prevista. E che si sentono, giustamente, beffati dalla proroga.
Certo è difficile trovare parole che possano alleviare il senso di ingiustizia che probabilmente stanno provando.
Sicuramente non ci riuscirò io. Io posso semplicemente ringraziarli dell'impegno e della dedizione che mettono nel lavoro che svolgono perché è grazie a loro se la macchina impazzita della burocrazia italiana, seppur con grandissime difficoltà, ancora riesce a rimanere in carreggiata.
Ma per quanto?