I Dirigenti scolastici e i dsga che utilizzano il servizio O.I.L. (Ordinativo informatico Locale) hanno ricevuto dalla banca cassiera i kit di firma digitale. Sembra, però, che sia diffusa nelle scuole l'abitudine di affidare ad altri la custodia e addirittura l'utilizzo di tale dispositivo di firma.
A tal proposito è bene sottolineare che il CAD (Codice dell'Amministrazione Digitale) all'art. 32, c.1 prescrive:
“Il titolare del certificato di firma è tenuto ad assicurare la custodia del dispositivo di firma e ad adottare tutte le misure organizzative e tecniche idonee ad evitare danno ad altri; è altresì tenuto ad utilizzare personalmente il dispositivo di firma.”
Chi adotta un comportamento difforme dal dettato della norma, magari nella convinzione di favorire il processo di “semplificazione” tanto di moda oggigiorno, tenga ben impresso nella mente che forse semplificherà la vita a qualcun altro, ma sicuramente si complicherà la propria!
Chi consegna ad altri la smart card, non gli affida solo un pezzettino di plastica, ma l'intera disponibilità finanziaria dell'istituzione scolastica e non solo quella...
La firma digitale, infatti, sostituisce in tutto e per tutto la firma autografa.
Il giudice, in caso di contenzioso, non potrà far altro che riconoscere l'autenticità del documento con firma digitale e nell'ipotesi che, apponendo la firma digitale, si arrechi un danno ad altri, a risponderne sarà chiamato il titolare del certificato di firma digitale. Questi difficilmente sarà in grado di dimostrare di aver adottato “tutte le misure organizzative e tecniche idonee ad evitare danno ad altri”.
Per dimostrarlo, per contestare cioè la firma, non potrà far altro che attivare il procedimento previsto per la querela di falso. Ed è sicuramente al reato di falso che si espone chi usa la firma digitale pur non essendone titolare.
Scusate se è poco!
E chi immagina questo scenario non realistico sappia che in Italia ad un imprenditore, sfruttando la sua firma digitale, è stata scippata l'azienda. In questo caso specifico, imbastendo una truffa gli indagati hanno ottenuto il rilascio di una copia della firma digitale e forse riuscendo a provare ciò l'imprenditore recupererà l'azienda.
Ma il Dirigente scolastico e il dsga che consegnano di propria sponte ad altri la smart card originale e le credenziali per utilizzarla, si salverebbero dalle eventuali nefaste conseguenze di tale ENORME LEGGEREZZA?
Beh, auguro loro di non trovarsi mai nella condizione di aver sciolto il dubbio “grazie” all'esperienza personale.