Ormai è ufficiale: il superamento delle prove scritte del concorso per DSGA comporterà, di diritto, l’iscrizione all’albo degli amanuensi!
Infatti il MIUR, con la nota n. 2462 del 02/10/2019, ha dato indicazioni in merito alla nomina dei referenti di sede e alle modalità di funzionamento del Plico Telematico per l’invio delle tracce delle prove scritte che si svolgeranno, come si può agevolmente desumere, in modalità cartacea.
Dal prossimo 1° settembre dunque, negli Istituti scolastici in cui sia l’attività amministrativa che didattica sono obbligatoriamente dematerializzate, dove la digitalizzazione dei processi gestionali e la conservazione degli atti sono imperativamente gestite secondo il C.A.D. e sono i TAR a decidere se la firma autografa apposta su documento cartaceo abbia ancora qualche valore, dove il Piano Nazionale Scuola Digitale ha riversato importanti risorse, e i bilanci - tanto per fare un esempio - devono essere per forza pubblicati on line, anche sul Portale Unico dei Dati della Scuola, pomposamente sottotitolato “Per una scuola aperta e trasparente - Scuole, studenti, personale scuola... tutto a portata di clic”. Un unico archivio web ricco di dati e informazioni da scaricare e consultare on line…
ebbene, in scuole del genere il direttore dei servizi generali e amministrativi dovrà saper scrivere a mano e possibilmente (perché no?) in bella scrittura!
Sicuramente chi l’ha deciso sa che ultimamente molti professori di Harvard impongono agli studenti di prendere appunti manuali invece che su computer e tablet, che in Arizona e North Carolina le scuole hanno lanciato campagne per insegnare correttamente il corsivo e che in Italia le ricerche di un gruppo di studio dell’Università Roma 3 ha rilevato che usare la penna ha effetti positivi sulla manualità in generale: "Un bimbo che la tiene correttamente con pollice, indice e medio, invece che con due dita o impugnandola come una clava, è anche un bimbo che tipicamente sa allacciarsi le scarpe e usare bene un cucchiaio2.
In attesa di un futuro riscontro sulla capacità di allacciarsi le scarpe, che le prove scritte di questo concorso siano l’occasione "per evitare un impoverimento della motricità fine, della memoria visuale e motoria, dell’organizzazione cognitiva della scrittura e della capacità di esprimere noi stessi in modo unico, immediato, personale?"
Sarebbe quasi lusinghiera tanta attenzione per questi candidati, se non sorgesse, parallelo, il dubbio che si tratti invece di qualcosa di opposto, del genere “non si sono trovate le aule informatiche disponibili” (ma la prova preselettiva, con qualche candidato in più, è stata computer based) oppure anche “le prove scritte di questo concorso si possono anche fare a mano, il pc tutto sommato non è indispensabile ...”.
Volendo proprio pensar male, ma proprio male, l’ulteriore sospetto è quello di una banale e automatica forma di selezione: la prima prova scritta dura 180 minuti (tre ore tre) e consiste in sei domande a risposta aperta, volta a verificare la preparazione dei candidati sugli argomenti indicati nell’allegato B del decreto ministeriale. Chi ha presente l’allegato B sa che spazia dal Diritto Costituzionale e Diritto Amministrativo con riferimento al diritto dell'Unione europea fino al Diritto Penale, passando per amenità quali il Diritto del Lavoro, la legislazione scolastica, la contabilità pubblica e via dicendo.
Rispondere a 100 quesiti a risposta multipla, in un massimo 100 minuti, non è stata certamente una passeggiata, ma pensiamo ora al primo scritto: in tre ore bisognerà affrontare sei quesiti, uno ogni mezzora in media, leggerli, analizzarli, comprenderli, scrivere la risposta, leggerla, rileggerla, correggerla e infine, quando si è deciso che va bene, possibilmente ricopiarla, perché il labor limae è come il trucco per una signora di mezz’età: indispensabile, ma tanto più efficace quanto meno visibile.
È proprio singolare questo rilancio di carta e penna nel concorso per una figura professionale che dovrà muoversi agevolmente tra documenti elettronici, mercato telematico, procedure digitali, interoperabilità dei sistemi informativi, reingegnerizzare dei processi e piani di disaster recovery...
Riusciranno i concorrenti a dimostrare tutta la loro motricità fine nel dare contemporaneamente anche prova di padroneggiare l’intero scibile giuridico richiesto dal programma d’esame?
Auguriamo a tutti di sì, anche perché sarebbe veramente una seccatura essere esclusi perché la commissione non ha capito cosa c’è scritto sul foglio.