Il 13 marzo è stata firmata l’ipotesi del CCNL 2019-2021 dell’area della dirigenza Istruzione e Ricerca.
Questa la sintesi della FLC CGIL:
Previsto un aumento di 195 euro mensili lordi a regime a partire dal 2019.
Importanti i risultati conseguiti sulla parte normativa con numerosi avanzamenti:
- Inserimento tra le materie oggetto di contrattazione integrativa dei criteri per la determinazione della retribuzione di parte variabile
- Resa certa e raddoppiata dal 30 al 60% la percentuale dei posti riservati alla mobilità interregionale che diventa materia di confronto per la definizione dei criteri generali
- Introdotta la clausola di salvaguardia della retribuzione in caso di assegnazione ad istituzione scolastica di fascia inferiore a seguito del dimensionamento
- Previsto il lavoro agile
- Previsto un tutor esperto per i dirigenti neoassunti nei primi due anni di servizio
- Eliminato il limite dei quattro mesi per le assenze prive di decurtazione in caso di terapie salvavita ed effetti collaterali delle stesse
- Mantenimento della retribuzione di parte variabile per i dirigenti scolastici in servizio nelle scuole italiane all’estero
- Eliminato l’automatismo del licenziamento in caso di recidiva alla sospensione.
L'ANP quantifica nel dettaglio gli aumenti:
- dal 1° gennaio 2019 di € 84,00
- rideterminato dal 1° gennaio 2020 in € 130,00
- rideterminato dal 1° gennaio 2021 in € 135,00
Il nuovo valore a regime annuo lordo per 13 mensilità dello stipendio tabellare è rideterminato dunque in € 47.015,73.
Il valore della retribuzione di posizione parte fissa, con relativi oneri a carico del FUN, è incrementato a decorrere dal 1° gennaio 2021 di € 60,00 mensili lordi per 13 mensilità.
La CISL Scuola aggiunge:
Per quanto riguarda le relazioni sindacali è stato previsto che le modalità di costituzione dei fondi per il salario accessorio e i risultati delle rilevazioni sullo stress lavoro-correlato siano oggetto di informazione.
Sono state inserite in Contrattazione integrativa misure di salvaguardia retributiva per la durata residua dell’incarico in atto per i dirigenti che a causa dei processi di dimensionamento in corso dovessero avere una diminuzione della retribuzione di posizione. È stato inoltre chiaramente precisato che la retribuzione di parte variabile relativa alla definizione delle fasce è oggetto di contrattazione.
Molto interessanti sono poi le misure previste per l’estensione anche alla dirigenza scolastica del lavoro agile e la previsione di attività di mentoring per i dirigenti nei primi due anni di incarico, ad opera dei colleghi con almeno dieci anni di anzianità, su base volontaria.
Ulteriore misura che è stata prevista è quella del Welfare integrativo, anche questo affidato alla contrattazione integrativa.
Infine, la UIL Scuola, elenca anche le seguenti novità:
- l’esclusione del periodo post ricovero in caso di terapie salvavita dal comporto della malattia;
- l’istituzione di un Organismo paritetico per l’innovazione;
- il riconoscimento per i Dirigenti in servizio all’estero della retribuzione variabile e di posizione in godimento all’atto del trasferimento.
Il comunicato ARAN
È stata firmata in data 13/03/2024 dall’A.Ra.N. e dalle Organizzazioni e Confederazioni sindacali rappresentative l’Ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Area dirigenziale Istruzione e ricerca relativa al triennio 2019-2021.
L’accordo riguarda circa 6500 unità di personale tra dirigenti della Scuola, dell’Università, dell’AFAM, della Ricerca che vedono rinnovato così il proprio contratto collettivo di lavoro.
Sotto il profilo normativo, tra le più rilevanti novità è possibile annoverare la definizione della disciplina dell’istituto del lavoro agile, di cui alla Legge 81/2017, adeguando di conseguenza anche il sistema delle relazioni sindacali.
Il percorso innovativo intrapreso negli ultimi anni nella Pubblica Amministrazione prosegue poi con l’introduzione della figura del mentor, ossia un dirigente o professionista esperto che viene chiamato, su base volontaria, ad affiancare il personale neo-assunto durante i primi mesi di servizio. Sono stati rivisitati alcuni istituti normo-economici previsti dal precedente CCNL come, ad esempio, la tutela nei confronti del personale affetto da gravi patologie che richiedono terapie salvavita.
Assume pari rilievo la rivisitazione della mobilità interregionale per i dirigenti scolastici a cui è riconosciuta la possibilità di passare, nel limite del 60% dei posti disponibili annualmente, nei ruoli della regione richiesta, fatta salva la capacità assunzionale e, dunque, i contingenti dei posti regionali messi a concorso.
Anche sotto il profilo delle relazioni sindacali, l’accordo introduce più ampi ambiti di informazione, confronto e contrattazione integrativa. Le parti, inoltre, hanno ritenuto opportuno valorizzare l’Organismo paritetico dell’Innovazione, che viene reso obbligatorio, confermandone la costituzione presso il MIM per il settore scolastico e costituendolo ex novo presso il MUR per Università e Afam e presso i singoli enti per il settore Ricerca.
Il nuovo contratto consentirà di riconoscere aumenti medi del 3,78% parte dei quali sono stati destinati a retribuzione di risultato. Le amministrazioni potranno inoltre riconoscere ulteriori incrementi fino allo 0,22% del monte salari. Per i dirigenti scolastici saranno inoltre utilizzabili le specifiche ed ulteriori risorse destinate dalla legge di bilancio per il 2022 all’incremento del Fondo per la retribuzione di posizione e di risultato. L’Ipotesi ribadisce il percorso di valorizzazione dei risultati raggiunti dai dirigenti, ponendo l’accento sulla graduazione della retribuzione accessoria. Si differenzia, inoltre, la retribuzione di risultato riconoscendo in modo selettivo retribuzioni significativamente più elevate.
L’accordo firmato oggi diventerà efficace dopo la sua sottoscrizione definitiva, a conclusione dell’iter di verifica e controllo della sua compatibilità economica e finanziaria, come previsto dalla normativa vigente.