"Raccolgo l'appello del Direttore dell'Adnkronos Davide Desario. Domani invierò a tutte le scuole italiane un invito a rispettare un minuto di silenzio nella giornata di martedì in onore di Giulia e di tutte le donne abusate e vittime di violenze" ha scritto il 19 novembre in un post il Ministro Valditara.
"Mercoledì - continua - presenteremo in conferenza stampa il piano "Educare alle relazioni". Il piano è frutto di un lavoro accurato del Ministero all'insegna di un confronto ampio e di un pluralismo di apporti".
Nella mattinata di oggi, 20 novembre, il Ministero ha trasmesso alle scuole una nota, in cui si ricorda che il 25 novembre di ogni anno si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ricorrenza istituita il 17 dicembre 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. "La commemorazione di quest’anno coincide, purtroppo, con l’ennesimo tragico femminicidio, che ha scosso le coscienze di quanti hanno visto in Giulia Cecchettin una figlia, una sorella, un’amica, una studentessa impegnata. Un’altra donna vittima della cultura del dominio e della sopraffazione maschile".
La nota continua: "In memoria di Giulia e di tutte le donne vittime di violenza, il Ministro Giuseppe Valditara vuole invitare l’intera comunità scolastica a osservare un minuto di silenzio alle ore 11.00 di martedì 21 novembre. La lotta contro la violenza sulle donne è diventata ormai una grave emergenza per il Paese e questo Ministero, su forte impulso del Ministro, intende dare il proprio contributo attraverso il piano “Educare alle relazioni”, che verrà presentato il 22 novembre p.v., con l’obiettivo di promuovere azioni concrete di prevenzione e di diffusione della cultura del rispetto, di educazione alle relazioni e alla parità fra uomo e donna".
"Nei giorni prossimi alla ricorrenza del 25 novembre, le istituzioni scolastiche sono chiamate, altresì, a organizzare iniziative sulla tematica della lotta contro la violenza sulle donne, coinvolgendo attivamente studentesse e studenti in riflessioni e dibattiti, che possano sensibilizzarli e responsabilizzarli, anche attraverso eventuali approfondimenti sugli strumenti a disposizione delle donne vittime di violenza, sulla normativa e sulle politiche in essere" conclude il Ministero.