Nel richiamare la recente sentenza della Cassazione n. 20504 del 30/07/2019, il Miur ha ribadito con proprio parere che per il tempo pieno o prolungato, nel tempo curricolare rientrano, oltre alle attività propriamente disciplinari, anche attività formative in queste integrate, tra le quali quelle dedicate alla consumazione del pasto a scuola. Il tempo dedicato alla refezione scolastica è ricondotto nell’alveo del tempo scuola, per cui è necessario che le istituzioni scolastiche lo considerino a tutti gli effetti parte integrante, e caratterizzante, della proposta formativa che, in ogni sua articolazione, presentano alle famiglie e che queste accettano al momento dell’esercizio del diritto di scelta educativa.
Per queste ragioni le scuole dovranno, analogamente a quanto avviene per ogni attività didattico-educativa, includere la programmazione del tempo mensa nel piano triennale dell’offerta formativa, indicando gli aspetti connessi all’educazione alimentare, la concreta organizzazione della consumazione conviviale del pasto, gli spazi e i tempi ad esso dedicati e, per quanto possibile, le condizioni di consumo mirate a soddisfare specifiche esigenze.
Il tutto deve avvenire in collaborazione, oltre che degli organi collegiali e degli enti locali, anche con le famiglie, nel rispetto dei principi di buon andamento dell’amministrazione e di partecipazione al procedimento amministrativo.