Il Miur ha appena pubblicato gli Esiti dell'Esame di Stato e degli scrutini nella scuola secondaria di I grado a.s. 2013/2014.
I dati presentati fanno riferimento all’anno scolastico passato, con qualche rimando ai risultati emersi lo scorso anno per consentire di cogliere i cambiamenti intervenuti. Gli indicatori riportati sono stati costruiti al netto dei dati delle scuole della provincia di Bolzano.
Nell’anno scolastico 2013/2014, l’esame di Stato del I ciclo d’istruzione ha coinvolto circa 589 mila studenti.
L’analisi della serie storica degli ultimi tre anni conferma quanto già osservato negli anni precedenti, ovvero un leggero aumento del tasso di ammissione che dall’a.s.2011/2012 è cresciuto di un punto percentuale (97,2%), mentre la percentuale di successo all’esame rimane stabile al 99,7%.
Nelle varie regioni le differenze nelle percentuali di ammissione all’esame rimangono, nella maggior parte dei casi, al di sotto di un punto percentuale. Fanno eccezione i dati rilevati nelle isole (Sicilia e Sardegna), dove il tasso di ammissione agli esami degli studenti di risulta più basso rispetto alla media nazionale rispettivamente di 1,4 e 2,3 punti percentuali. Allo stesso modo, nelle stesse regioni, si rileva una percentuale di superamento dell’esame più bassa di 0,3 punti percentuali.
Di segno contrario è invece l’andamento rilevato per le classi terminali della Basilicata, dove sono stati ammessi agli esami conclusivi del I ciclo 1,6 alunni su 100 in più rispetto alla media delle altre regioni ed il tasso di promozione è risultato più alto di 0,2 punti percentuali.
La composizione percentuale degli studenti licenziati all’esame conclusivo del I ciclo rispetto al voto conseguito rispecchia pressappoco la stessa situazione rilevata negli anni precedenti: poco più della metà dei promossi si concentra nelle prime due fasce di voto. Rispetto agli ultimi tre anni, tuttavia, si riscontra un andamento in crescita per le votazioni più alte.
Rispetto allo scorso anno, la quota di studenti che ha concluso il I ciclo di istruzione con la sufficienza ha subito un decremento di 2,5 punti percentuali; specularmente, 2,7 alunni su 100 si sono spostati nelle fasce di voto dall’otto al dieci e lode. L’aumento più consistente si è registrato per gli alunni che hanno conseguito nove o dieci come voto finale, aumentati rispettivamente di 0,7 e 0,9 punti percentuali.
La variabile genere risulta discriminante nella distribuzione dei voti finali. A conferma di un fenomeno ormai consolidato, le votazioni finali conseguite dalle studentesse superano quelle dei colleghi maschi. I ragazzi si concentrano principalmente nelle prime due classi di voto: 61,8% contro una percentuale del 46,9% delle femmine. Otto e nove sono le votazioni conseguite dal 43% delle ragazze mentre solo il 32,3% dei maschi raggiunge tali risultati. Quasi 10 studentesse su 100 hanno concluso il ciclo con una votazione pari a dieci, contro appena 6 ragazzi su 100.
Quanto alla dislocazione geografica, la distribuzione di voto degli alunni licenziati mostra una certa
eterogeneità rispetto alla media nazionale. Umbria e Puglia sono le regioni con la più bassa incidenza percentuale di studenti che superano l’esame di Stato con la sufficienza, seguite da Lazio e Abruzzo, Basilicata, Friuli e Calabria. Meno brillanti sono risultati gli studenti di Sicilia e Sardegna dove, per contro, su 100 licenziati si contano 2,6 e 2,9 sufficienze in più rispetto alla media nazionale. Passando alle percentuali registrate nelle classi di voto superiori, gli scostamenti appaiono più contenuti: emerge la situazione della Calabria, dove i dieci hanno superato di 2,3 punti percentuali la media nazionale.
Per quanto riguarda le scelte degli studenti in uscita dalla scuola di primo grado nelle iscrizioni alla scuola secondaria superiore, ad una prima analisi è evidente come, al crescere del voto conseguito all’esame, aumenta la preferenza verso un percorso di scuola secondaria di II grado.
I licenziati che hanno conseguito una votazione dal sette in su hanno presentato un’iscrizione presso una scuola secondaria di II grado per oltre il 90% dei casi. Coloro che hanno concluso il ciclo con la sufficienza hanno preferito per il 78,9% una scuola di secondo grado e per il 21,1% un percorso di istruzione e formazione professionale: il 12% ha scelto un percorso di IeFP presso gli Istituti professionali e il 9,1% ha scelto corsi presso strutture formative accreditate dalle Regioni.
La quota di iscrizioni al liceo aumenta con l’aumentare della votazione finale, passando dal 21,5% dei licenziati con sei al 94% dei licenziati con dieci e lode. Specularmente, il 34,4% di coloro che hanno riportato un voto finale pari a sei ha scelto un istituto professionale, contro uno scarso 0,3% di licenziati con dieci e lode.