Con la deliberazione n. 50 del 20 marzo scorso, la Corte dei conti si è occupata di una vicenda piuttosto singolare: il superamento, da parte di un docente della scuola primaria, della soglia delle 24 ore settimanali, per effetto dell’assegnazione, da parte del Dirigente scolastico, di un incarico di docenza per 4,5 ore settimanali relativo allo svolgimento dell’attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica.
Tale contratto non è stato ammesso al visto della Ragioneria dello Stato, sull’assunto dell’inderogabilità del limite delle 24 ore per il conferimento delle supplenze agli insegnanti delle scuole elementari.
La Corte dei conti, chiamata ad esprimersi sull’ammissibilità di tale “sforamento”, ha dapprima ricostruito la disciplina dell’orario di lavoro dei docenti della scuola pubblica, mettendo in luce le incongruenze della tesi propugnata da coloro che sostengono la derogabilità del limite delle 24 ore, che vanta (purtroppo) sostenitori persino tra i dirigenti della pubblica amministrazione.
L'argomento è approfondito nell'articolo di Alberto Torri su Sinergie di Scuola di maggio 2014.