Sinergie di Scuola

Dalla prossima settimana, cioè dal 1° marzo, avranno inizio le prove Invalsi nelle classi quinte delle scuole superiori. Ma è notizia di queste ore che alcune ordinanze regionali hanno disposto la sospensione delle attività didattiche in presenza per passare alla DDI al 100%.

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Cosa sta dunque succedendo? Che, come denuncia la FLC CGIL, molte scuole si sono organizzate, per poter adempiere all'obbligo, "trasformando" i test Invalsi in attività di laboratorio, normalmente consentite in presenza, ma di fatto "contravvenendo all’indicazione del MI che già a novembre chiariva che attività laboratoriali sono da intendersi solo quelle già contemplate dai vigenti ordinamenti”.

"Si pone a questo punto un problema - scrive il Sindacato - che va oltre il merito della validità e dell’utilità delle prove Invalsi, ma che riguarda la coerenza sanitaria: il ricorso alla didattica a distanza a seguito di ordinanza di sospensione delle lezioni è una precauzione che serve a limitare gli spostamenti e gli assembramenti, non è dunque giustificabile mettere a repentaglio gli studenti in una situazione di emergenza da zona arancione e/o rossa tanto più che per la loro salute l’attività in presenza è sostituita con quella a distanza".

"Abbiamo sollecitato per le vie brevi il MI - conclude la FLC CGIL -affinché intervenga con una nota di buon senso, come quella sul rinvio delle procedure di rinnovo del CSPI, e faccia chiarezza fermando inutili ed ingiustificati “accanimenti da test”."

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