Torniamo a parlare delle deroghe previste per lo svolgimento delle attività in presenza anche in caso di sospensione totale delle attività didattiche a scuola.
Dopo le polemiche riguardanti i figli dei lavoratori cosiddetti "essenziali", resta aperta un'ulteriore questione: la presenza a scuola anche dei compagni degli alunni con disabilità, al fine di garantire l'inclusione scolastica.
La nota 1990/2020, ripresa anche dalla recente nota 343 del 4/03/2021, dice espressamente: "I Dirigenti scolastici, unitamente ai docenti delle classi interessate e ai docenti di sostegno, in raccordo con le famiglie, favoriranno la frequenza dell’alunno con disabilità, in coerenza col PEI, nell’ambito del coinvolgimento anche, ove possibile, di un gruppo di allievi della classe di riferimento, che potrà variare nella composizione o rimanere immutato, in modo che sia costantemente assicurata quella relazione interpersonale fondamentale per lo sviluppo di un’inclusione effettiva e proficua, nell’interesse degli studenti e delle studentesse".
La successiva nota 10006 del 7/03/2021 non richiama però questa possibilità, così come non riporta neanche la deroga prevista per i ragazzi che hanno problemi di connessione, così come previsto dalla nota 1990/2020: "Le medesime comunità educanti valuteranno, inoltre, se attivare misure per garantire la frequenza in presenza agli alunni con altri bisogni educativi speciali, qualora tali misure siano effettivamente determinanti per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento da parte degli alunni coinvolti; parimenti, si potranno prevedere misure analoghe anche con riferimento a situazioni di “digital divide” non altrimenti risolvibili".
Forse Governo e di conseguenza il Ministero dovrebbero fare chiarezza su quali siano effettivamente le categorie alle quali può essere garantita la didattica in presenza.