Nella seduta del 21 marzo 2018, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e della Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha deliberato di autorizzare la Ministra Madia ad esprimere il parere favorevole del Governo sull’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto istruzione e ricerca per il triennio 2016-2018, sottoscritta dall’ARAN e dalle confederazioni e organizzazioni sindacali di categoria lo scorso 8 febbraio.
Ora resta il passaggio alla Corte dei conti per il visto definitivo.
I Sindacati chiedono un iter breve per gli aumenti, che spetteranno anche ai pensionati. A tale proposito, la Flc Cgil scrive:
"La sottoscrizione in via definitiva del CCNL “Istruzione e Ricerca” 2016-2018 (la cui ipotesi è stata firmata il 9 febbraio 2018) comporterà dei benefici economici anche per tutti coloro che sono andati in pensione nel periodo di validità del nuovo contratto. L’Inps, infatti, dovrà procedere al ricalcolo della pensione e della liquidazione (Tfr o Tfs) tenendo conto degli aumenti degli stipendi derivanti dal rinnovo del contratto.
In particolare il nuovo contratto dispone che gli incrementi retributivi previsti per il triennio 2016-2018 dovranno essere computati “ai fini previdenziali, secondo gli ordinamenti vigenti, alle scadenze e negli importi previsti, nei confronti del personale comunque cessato dal servizio, con diritto a pensione, nel periodo di vigenza” del nuovo contratto.
Questo comporta che i lavoratori andati in pensione tra il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre 2018 beneficeranno di un adeguamento del trattamento pensionistico che tenga conto degli aumenti contrattuali previsti per gli specifici profili professionali e con le decorrenze indicate dal contratto (1 gennaio 2016, 1 gennaio 2017 e 1 marzo 2018).
I pensionati hanno anche diritto alla riliquidazione del trattamento di fine servizio o trattamento di fine rapporto (in base al regime spettante) per il periodo corrispondente agli aumenti maturati alla data di cessazione del rapporto di lavoro. Infine, i pensionati percepiranno anche gli arretrati degli aumenti stipendiali per il servizio effettivamente prestato nel triennio 2016-2018.
Per ottenere l’adeguamento degli assegni pensionistici sulla base degli aumenti predisposti dal nuovo contratto, gli interessati non dovranno presentare nessuna specifica istanza in quanto il ricalcolo verrà effettuato d’ufficio dall’Inps, anche se questo probabilmente potrà avvenire in tempi non brevissimi e comunque dopo la firma definitiva del CCNL".