Dal 13 agosto scorso è stato abrogato il Sistri, il sistema di tracciamento digitale dei rifiuti. Infatti, l’art. 6, comma 2 del decreto legge 138/2011 (la cosiddetta manovra-bis o manovra di ferragosto) ha abrogato il comma 2, lettera a), dell'articolo 188-bis, e l'articolo 188-ter, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Codice Ambiente).
La gestione dei rifiuti deve quindi avvenire nel rispetto degli obblighi relativi alla tenuta dei registri di carico e scarico (registro che doveva appunto essere progressivamente sostituito dal SISTRI) e dei formulari di identificazione.
Una manovra contro il lavoro e l’ambiente. Lo dice in una nota la Cgil che chiede di confermare il Sistri.
“Con la manovra di Ferragosto - spiega il sindacato - il governo ha sancito la soppressione del Sistema di controllo sulla tracciabilità dei rifiuti e l’abrogazione di tutte le norme con le quali, dal 2006, si è disciplinato il sistema. Con la manovra le norme che istituivano il Sistri e ne prevedevano l’avvio sono state quindi abrogate e di conseguenza, sono stati vanificati gli atti, le attività e gli interventi tesi a costruire e rendere efficace il sistema (implementazione del sistema di certificazione elettronica, iscrizione delle imprese, versamento del contributo dovuto, consulenze, interventi correttivi, ecc)”.