Sinergie di Scuola

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Il Collegio docenti può bocciare un progetto (ad esempio sportivo) che è contenuto nel PTOF?

Il Collegio docenti ha un ruolo fondamentale nella predisposizione del PTOF poiché deve verificare che, in base alle risorse disponibili, esso risponda alle esigenze formative degli studenti.

Una parte rilevante del PTOF riguarda la progettazione didattica, che si esplica sia in ambito curricolare che extracurricolare, coinvolgendo anche il piano organizzativo.

La decisione su quali progetti includere nel documento viene presa attraverso un processo di interazione tra il Collegio docenti e il Consiglio d’Istituto, al quale spetta l’approvazione finale del Piano.

Come eliminare un progetto

Al Collegio docenti spetta valutare periodicamente l’efficacia del PTOF e proporre eventuali aggiornamenti o modifiche.

Nell’ambito di questa revisione periodica un progetto già inserito nel PTOF potrebbe anche essere successivamente eliminato: il Collegio Docenti, constatata l’impossibilità di modifica e/o di prosecuzione, può quindi decidere di proporne la rimozione.

Ci sono tuttavia delle procedure specifiche da seguire, che richiedono una serie di passaggi formali e ben documentati.

Dal momento che l’intenzione di eliminare il progetto parte spesso da un gruppo ristretto (nella maggior parte dei casi di docenti), i proponenti sono tenuti a predisporre innanzitutto un documento che riporti gli esiti di un’accurata valutazione e revisione del progetto stesso, dopo aver verificato oggettivamente (meglio se attraverso un monitoraggio) il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati o la cessata coerenza con le finalità generali presenti nel PTOF.

È necessario inoltre raccogliere tutte le ulteriori, eventuali evidenze atte a giustificare la cessazione del progetto in questione (intervenuta mancanza di risorse finanziarie, altre cause di forza maggiore che ne contrastano la fattibilità ecc.)

Può verificarsi anche la necessità di coinvolgere gli studenti nel processo decisionale, chiedendo loro di proporre alternative o soluzioni che potrebbero mitigare l’impatto dell’eliminazione dl progetto.

Prima di diffondere la proposta articolata secondo i criteri suesposti è necessario condividere con il Dirigente scolastico le ragioni per cui il progetto dovrebbe essere bloccato.

Il Capo d’Istituto, in caso di disaccordo con l’orientamento emergente, può chiarire la sua posizione, ma deve impegnarsi ad ascoltare anche le preoccupazioni dei docenti per prevenire la conflittualità che può crearsi nel momento in cui la mozione andrà sottoposta all’attenzione del Collegio docenti.

Nel lasso di tempo che intercorre dal momento dell’informazione all’incontro collegiale è necessario mettere inoltre in preventivo la possibilità che un diverso gruppo di persone porti avanti un’idea contrastante l’eliminazione del progetto.

È importante, comunque, che tutte le discussioni e le decisioni siano accuratamente verbalizzate, esplicitando le motivazioni del disaccordo e le eventuali proposte alternative.

Nei casi su esposti, oltre ad assicurare uno spazio adeguato di dibattito in merito alle ragioni del disaccordo, è necessario operare una mediazione e, se è possibile, ricercare un compromesso.

Nel caso di inconciliabilità delle posizioni può essere presentato un appello al Consiglio d’Istituto, che ha il potere di deliberare su questioni di funzionamento scolastico e può decidere di sostenere una o l’altra delle posizioni emergenti.

I passaggi sin qui descritti possono aiutare a gestire il disaccordo in modo strutturato e rispettoso delle normative scolastiche, evitando di giungere a situazioni estreme come il ricorso al TAR (ad esempio per contestare un atteggiamento oppositivo e di chiusura da parte del Dirigente scolastico).

Nell’auspicabile ipotesi che non esistano disaccordi, invece, durante la riunione del Collegio docenti, dopo aver analizzato le motivazioni che supportano l’eliminazione del progetto e la documentazione raccolta, qualora la maggioranza risulti favorevole si procede con la delibera di revisione del PTOF.

Non dobbiamo dimenticare che, dopo l’approvazione del Collegio docenti, la proposta deve comunque essere presentata al Consiglio d’Istituto per l’approvazione finale.

Solo se la proposta viene approvata anche da quest’ultimo organo collegiale il progetto potrà venir ufficialmente bloccato.

Pure nel caso che emergano divergenze tra il Collegio docenti e il Consiglio d’Istituto è fondamentale seguire un processo di dialogo e mediazione per risolvere i conflitti.

Com’è ovvio, il primo passo è quello di promuovere un dialogo aperto tra i due organi, cercando di risolvere la difficoltà attraverso una discussione chiara e trasparente.

In questo contesto il Dirigente scolastico è chiamato a svolgere un ruolo di mediatore, facilitando la comunicazione e proponendo soluzioni che tengano conto delle esigenze di entrambe le parti.

È comunque indispensabile fare riferimento alle normative vigenti e ai regolamenti interni della scuola, poiché in questi documenti possono essere rintracciate le indicazioni su come procedere in situazioni di conflitto.

Nella deprecabile situazione in cui la questione non possa essere risolta internamente è necessario coinvolgere organi superiori, come l’USR, per ottenere una mediazione esterna e imparziale.

Si sottolinea che è importante documentare tutte le fasi del processo di risoluzione del conflitto, mantenendo trasparenza e chiarezza nelle comunicazioni e nelle decisioni prese.

Conseguenze e possibili soluzioni

È evidente che, in ogni caso, l’eliminazione di un progetto dal PTOF può avere diverse conseguenze, che possono variare a seconda del contesto specifico della scuola e del progetto stesso.

I docenti e il personale che erano coinvolti nel progetto si sentiranno inevitabilmente demotivati e frustrati, soprattutto se hanno investito tempo e impegno per poterlo realizzare.

La rinuncia ad attività come laboratori o corsi di recupero e potenziamento (che avviene soprattutto per intervenuta mancanza di risorse oppure per un ristretto numero di partecipanti) ha comunque un impatto negativo sugli studenti, in termini di perdita di opportunità educative e formative specifiche.

La cancellazione di un progetto può, inoltre, influire sulla percezione della scuola da parte dei genitori e della comunità scolastica.

Le famiglie e gli studenti stessi possono, infine, essere contrari all’eliminazione.

In tutti i casi, è importante gestire la situazione con sensibilità e trasparenza.

Per evitare che il malcontento provochi un deterioramento del clima relazionale è fondamentale gestire adeguatamente la comunicazione con tutte le parti interessate.

Se il malessere proviene dall’utenza, la migliore strategia è quella dell’organizzazione di incontri per illustrare in modo chiaro e dettagliato le ragioni dell’eliminazione.

È importante, inoltre, comprendere il punto di vista di genitori e studenti ascoltando le loro preoccupazioni e motivazioni e cercando di valorizzare le loro opinioni nella prospettiva di scelte future.

Possono essere proposte attività alternative atte a soddisfare alcune esigenze e interessi cui non verrà più fornita risposta attraverso il progetto che è stato eliminato.

È infine utile creare o mantenere un canale di comunicazione aperto per monitorare l’impatto della decisione e raccogliere feedback per migliorare future iniziative.

Affrontare la situazione in modo collaborativo e rispettoso può quindi aiutare a ridurre il malcontento e a trovare soluzioni che siano accettabili per tutte le parti coinvolte.

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