Alta la percentuale di NEET, competenze insufficienti e male utilizzate
Lo European Skills Index (Esi) elaborato da Cedefop permette un confronto tra 31 Paesi europei in merito allo sviluppo delle competenze. Negli ultimi tre anni l’Italia si è costantemente posizionata all’ultimo posto con un valore pari al 15,1%, percentuale che esprime la parte del percorso fatta rispetto al raggiungimento della performance ideale. Il nostro Paese si distingue per la totale difficoltà ad attivare le competenze di cui pure dispone (punteggio 1,7%), vista l’alta percentuale di giovani 18-24enni che hanno abbandonato precocemente gli studi e sono nella condizione di Neet. L’indicatore relativo all’incontro tra domanda e offerta di competenze (punteggio 31,0%) è condizionato dall’elevata quota di disoccupati di lunga durata, dall’elevata incidenza di occupati laureati con bassi salari e dalle quote di occupati sotto o sovraqualificati rispetto alla posizione occupazionale. Sul versante dello sviluppo di competenze (punteggio 39,0%) i punti di forza sono la scuola pre-primaria (il rapporto bambini/docenti ci colloca al 13° posto) e la significativa quota di studenti che dopo la scuola secondaria di I grado frequentano percorsi tecnici e professionali (12° posto). Siamo invece molto in basso per la quota di 15-64enne con almeno un titolo di scuola secondaria superiore (29° posto) e sulla diffusione di competenze digitali multiple, utili per l’occupabilità e per la partecipazione attiva dei cittadini (28° posto).
Fonte: 56° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2022