Lo studio delle lingue nelle scuole in Europa
La diversità linguistica fa parte del DNA dell’Europa; il mosaico delle lingue europee non comprende solo le lingue ufficiali dei Paesi, ma anche le lingue regionali o minoritarie parlate da secoli sul territorio europeo, per non parlare delle lingue portate dai migranti. Fin dall’inizio, il rispetto per la diversità linguistica è stato considerato un principio chiave dell’Unione ed è iscritto nella sua legge fondamentale, ossia il Trattato sull’Unione europea in cui si afferma molto chiaramente che l’Unione “rispetta la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica e vigila sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale europeo”. L’apprendimento delle lingue ha quindi un ruolo essenziale nella realizzazione del progetto europeo.
L’edizione 2023 dello studio comparativo di Eurydice, Key Data on Teaching Languages at School in Europe, è la quinta edizione del rapporto. Questa nuova pubblicazione intende contribuire al monitoraggio degli sviluppi politici nell’ambito dell’insegnamento e dell’apprendimento delle lingue a scuola in Europa. Le lingue straniere sono al centro dell’indagine, ma vengono prese in esame anche altre lingue (regionali o minoritarie).