"Dopo il mio intervento di ieri a Sky si è aperto un ampio dibattito sul rientro a settembre. Bene. Vuol dire che finalmente tutti sono davvero interessati alla scuola e al suo futuro".
Così ha scritto la Ministra Azzolina, sulla sua pagina Facebook, rispondendo alle critiche avanzate in merito alla proposta al vaglio di riaprire a settembre in modalità mista: metà classe per metà settimana a scuola e l'altra metà a casa, collegandosi alla lezione a distanza.
"Anche chi, in passato, l'ha sottoposta a tagli lineari o ha dimenticato di occuparsene come avrebbe dovuto e aveva promesso di fare. Le difficoltà che viviamo oggi sono frutto di trascorsi che tutti conosciamo.
In questi mesi così complessi la scuola ha riaffermato la propria importanza, la propria centralità. Abbiamo un'occasione unica per rimetterla al centro. Per investire risorse e innovarla, sotto il profilo degli spazi e della didattica".
Nel riepilogare le azioni messe in campo in questi mesi difficili (lo stanziamento, per la didattica a distanza, di 85 milioni di euro con il Cura Italia e altri 80 con i fondi Pon, e di 510 milioni di euro più altri 320 per l'edilizia scolastica), la Ministra ha sottolineato che "bisogna aprire le aule oggi chiuse, mettere le strutture in sicurezza. Ma serve la collaborazione di tutti".
"Ieri hanno fatto discutere alcune mie proposte per la riapertura di cui ho parlato in tv" ha detto la Azzolina, precisando però che "non sono decisioni già prese o imposte, sono elementi di dibattito, basati sul lavoro che stiamo portando avanti con il Comitato di esperti che sta collaborando con il Ministero per la ripresa delle attività e il Comitato tecnico scientifico che supporta il Governo dall’inizio dell’emergenza. Di questo ho parlato ieri, di proposte. Le critiche sono sempre utili, basta che non siano pretestuose".
"Certo, ci sarebbe piaciuto poter riaprire tutto e farlo subito" ha continuato. Ma "per tornare a scuola a settembre in piena sicurezza stiamo immaginando soluzioni flessibili che si dovranno necessariamente adattare alle varie fasce d’età degli studenti, alle strutture scolastiche e anche alla specificità delle diverse realtà territoriali. Oltre, naturalmente, alla minaccia di contagio".
"È un lavoro complesso - ha concluso - che va fatto pensando agli studenti, alle loro famiglie, ai docenti, a tutto il personale. Dobbiamo mettere insieme i pezzi di un puzzle complesso. Abbiamo diversi piani di lavoro da sviluppare insieme a tutte le categorie che rappresentano il mondo della scuola. L'obiettivo è garantire il miglior rientro possibile, ragionando oltre l’emergenza per immaginare non solo la scuola di settembre ma anche quella che verrà.
Abbiamo la straordinaria occasione di trasformare la crisi in opportunità. Ma servono pazienza, responsabilità e molta collaborazione. Da parte di tutti".