Recentemente la Flc Cgil ha denunciato le continue molestie burocratiche cui sono soggette le segreterie scolastiche che, ad esempio, per registrare e contabilizzare la fattura di un fornitore devono eseguire un gran numero di operazioni.
"Quando il sistema informatico ministeriale SIDI funziona (perché la normalità è che non funziona!) i passaggi da eseguire sono molteplici e su diverse piattaforme, ognuna delle quali è completamente scollegata all'altra, pur tutte della Pubblica Amministrazione. Per predisporre un pagamento, che prima richiedeva cinque minuti, ora occorre un tempo infinito, considerato anche che per ogni acquisto necessita un CIG (Codice Identificativo Gara), che va ricercato a caso in 7/8 pagine, scritte in modo microscopico, senza nessun criterio di ordine selettivo", ha scritto il Sindacato.
L'iter poi prevede di associare la fattura all'impegno e poi di riassociarla di nuovo al mandato. A questo deve aggiungersi che dal 1° gennaio 2015 è entrato in vigore il meccanismo della scissione dei pagamenti (o split payment): è quindi necessario fare un doppio impegno e un doppio mandato per effettuare due pagamenti distinti, uno al fornitore e uno all'Erario per il versamento dell'Iva.
Per il pagamento delle fatture dai residui passivi va, invece, eseguita una procedura più complicata, poiché si devono modificare delle operazioni che sono già state effettuate in bilancio prima dell'introduzione dell'obbligo e, quindi, occorre attuare ulteriori passaggi contabili per far quadrare i conti.
Inoltre, pure in presenza di tutti i dati caricati manualmente all'interno della medesima piattaforma informatica - gestione finanziario-contabile di SIDI - non è possibile richiamarli quando servono, ma è necessario ridigitarli ogni volta dall'inizio.
"Terminato il procedimento di liquidazione delle fatture, da effettuare entro 30 giorni dal loro ricevimento, - continua la Flc Cgil - è d'obbligo compilare il Registro delle Fatture, dove vanno implementati tutti i campi "a mano" (ben 12 campi) e il MIUR, a seguito del corso online, ha caricato nel sistema centrale, oltre al Registro delle Fatture 2015, anche il Registro da giugno 2014 (data dalla quale è partita la fatturazione elettronica), obbligatorio ora per allora. Anche in questo caso non è possibile richiamare in automatico i dati dal bilancio, nonostante questi siano già presenti a sistema. Inoltre, il registro non esonera le scuole dall'obbligo di inserire i dati anche nella piattaforma Certificazione dei Crediti del MEF, dove bisogna reinserire manualmente tutti i dati relativi alle fatture, naturalmente a partire da giugno 2014."
Fosse finita qui! A quanto sopra, è necessario aggiungere un'ulteriore operazione: la pubblicazione in Amministrazione Trasparente dell'Indicatore di Tempestività dei Pagamenti, seguendo le indicazioni fornite dal DPCM del 22 settembre 2014. Ciò serve a verificare se si pagano le fatture entro 30 giorni e questo Indicatore è calcolato con una formula, da impostare su un file excel.
Insieme al Sindacato ci chiediamo: dove è finita la semplificazione di cui tanto si parla?
La digitalizzazione dovrebbe essere un processo con un obiettivo ben preciso, cioè quello di riorganizzare e semplificare i processi amministrativi, non quello di duplicarli e renderli ancora più complicati; dovrebbe ridurre gli adempimenti e la burocrazia, non costringere il personale di segreteria a ripetere n. volte la stessa operazione.
La Buona Scuola saprà finalmente porre rimedio a tutto questo?