Come abbiamo anticipato, la Ministra Azzolina, in diretta su Facebook, ha illustrato le misure approvate oggi dal Consiglio dei Ministri, contenute nel Decreto "Cura Italia".
Tra i chiarimenti forniti, la Ministra ha spiegato il perché il Ministro dell'Istruzione non può chiudere le scuole.
Ecco uno stralcio del suo discorso:
"Il Ministro dell’Istruzione non ha il potere di chiudere le scuole. La scuola fa parte della pubblica amministrazione.
Che cosa ha potuto fare il Ministro dell’Istruzione con i poteri che ha? Ha dato mandato al Ministero affinché scrivesse una nota che limitasse il più possibile la presenza del personale scolastico, in particolar modo del personale ATA, nelle scuole. Questa era la cosa che il Ministro dell’Istruzione poteva fare. Per ampliare meglio questo discorso era necessaria una norma da parte del Ministero per la Pubblica Amministrazione, perché la scuola rientra nella Pubblica Amministrazione. Ed è così che è iniziato un confronto con la Ministra Dadone per far sì che questa norma primaria il Ministero per la P.A. potesse scriverla. E questa norma primaria che avrebbe favorito ancora di più il lavoro agile, riducendo quindi a nulla la presenza del personale scolastico nelle scuole, è stata approvata stamattina in Consiglio dei Ministri.
Che cosa si è deciso quindi? La norma approvata prevede che il Dirigente scolastico possa organizzare il lavoro a distanza. Significa che se noi avevamo prima il collaboratore scolastico che si occupava della vigilanza degli studenti o della pulizia delle scuole e gli studenti non ci sono e le scuole non devono essere pulite, il collaboratore scolastico, grazie alla norma che è stata scritta stamane, potrà restare a casa. L’assistente tecnico potrà restare a casa e dovrà soprattutto lavorare per dare una mano nella didattica a distanza. La stessa cosa l’assistente amministrativo potrà e dovrà lavorare da casa per far sì che il lavoro dell’amministrazione nelle istituzioni scolastiche, così come il Dsga, possa andare avanti. Quindi tutto quello che potrà essere fatto a distanza dovrà essere fatto a distanza, eccetto quelle attività indifferibili, che i Dirigenti scolastici sanno quali essere sulla base delle singole istituzioni scolastiche.
Facciamo un esempio: l’azienda agraria ha gli animali dentro. È chiaro che di quegli animali qualcuno dovrà occuparsi. Altro esempio banalissimo: se un genitore ha bisogno di prendere un libro che il bambino ha lasciato a scuola prenderà un appuntamento e rispettando le prescrizioni del Ministero della Salute andrà a prendere il suo libro. Ogni singola scuola sa esattamente quali sono le attività indifferibili. Significa quindi che fisicamente le scuole potranno anche chiudere, ma che il lavoro della scuola ovviamente non potrà fermarsi. E dovrà andare avanti secondo le indicazioni che adesso vi darò. La scuola è e deve essere un presidio dello Stato. […]
Ci sono anche tanti Dirigenti scolastici che ci hanno chiesto di poter continuare a lavorare presso gli uffici delle loro scuole e pertanto, se lo vorranno, potranno farlo, l’importante è evitare qualsiasi forma di assembramento e mantenere sempre le misure di distanza che il Ministero della Salute ha prescritto.
Questa è dunque una norma che riguarda tutta la pubblica amministrazione, scuole comprese, che potranno quindi chiudere, facendo sì che l’attività vada comunque avanti".