L’espressione “alto potenziale cognitivo” sembra descrivere una condizione invidiabile per un soggetto, specialmente se riferita ad un minore durante il suo percorso scolastico.
Siamo infatti orientati a pensare che si tratti di persone favorite dalla sorte, che non avranno mai problemi nell’affrontare la vita e le sfide che quest’ultima comporta.
Tale pensiero, tuttavia, trae origine da stereotipi, gli stessi che inducono erroneamente a ritenere sinonimi alcuni termini come “plusdotato”, “eccellenza”, “merito”.
Nell'articolo "Non è facile essere geniali: gli alunni ad alto potenziale cognitivo" (in Sinergie di Scuola n. 124 - Dicembre 2022), Rita Manzara Sacellini fornisce alcuni suggerimenti su come la scuola deve agire nei confronti di questi alunni.