Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione ha nei giorni scorsi espresso parere contrario circa l’attuazione dei decreti interministeriali di ridefinizione dell’orario complessivo annuale delle lezioni delle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali; e pertanto invita l’Amministrazione a rettificare i decreti interministeriali già emanati, in assenza dell’obbligatorio parere del CNPI.
Il Consiglio ritiene infatti che i provvedimenti “siano destinati a generare confusione e disorientamento nell’intera comunità scolastica. Permane inoltre il rischio di una frammentazione dell’offerta formativa e di una gestione approssimativa dei percorsi di studio, a tutto danno degli alunni traditi nel loro diritto alla continuità educativa e costretti a patire la provvisorietà e la precarietà di provvedimenti che appaiono estranei alla funzione istituzionale della scuola ed alle attese della società civile e del mercato del lavoro”.
Il CNPI rileva anche l’illegittimità dei decreti, in quanto la riduzione dell’orario delle lezioni appare destinata ad incidere soprattutto su alcune materie caratterizzanti i diversi indirizzi degli istituti professionali e tecnici, col rischio di rendere alquanto improbabile il conseguimento di quelle competenze professionali che hanno indirizzato gli studenti nella scelta di determinati percorsi formativi.
“Ad essere eluso non è però il solo diritto soggettivo degli studenti. A risultare inficiata è anche l’identità culturale sia dell’istruzione tecnica che di quella professionale”.