Si narra che una volta il re di quelle terre, venuto a conoscenza dell’esistenza di un contadino rozzo ma dall’intelletto sopraffino, lo mandasse a chiamare per verificarne le effettive capacità.
Presentatosi a corte, Bertoldo non convinse subito il re, che – tra l’incuriosito e il sospettoso - gli ordinò di ripresentarsi al suo cospetto il giorno dopo “né nudo né vestito”. Sembra quasi che la stessa sorte stia toccando di questi tempi alla scuola e ad alcune sue componenti, di cui tanto si parla e per cui si dispone tutto e il contrario di tutto.
Si parla di merito (quale, come, cosa e perché non è proprio chiarissimo) e – a scanso di equivoci - si pianta la bandierina sulla denominazione stessa del Ministero, ma nello stesso tempo si suggeriscono atti di umiliazione per insegnare l’umiltà, come se ci potesse essere un rapporto causa-effetto tra i due concetti e magari dalla catarsi si risollevassero spiriti meritevoli.
Si parla di eccellenze e di scuole di eccellenza (vedi le classifiche di Eduscopio) e allo stesso tempo si dispone un tiro di cinghia micidiale sulla rete scolastica, portando da 600 a 900 il numero di studenti iscritti per mantenere l’autonomia. Per fortuna, come è stato assicurato, nulla cambierà per gli studenti che potranno continuare a frequentare la stessa scuola perché i singoli plessi non saranno tagliati, ma si agirà solo riducendo dirigenze e segreterie, superando così l’annoso problema rappresentato da DS e DSGA con le loro noiose reggenze, i loro improponibili incarichi e gli ibridi soggetti facenti funzione. Allo stesso tempo si potrà risparmiare mettendo soldi freschi sul piatto, e sarebbe davvero interessante capire il piatto di chi…
Si parla di valorizzazione del personale, si firma - meglio tardi che mai - un accordo politico ed economico per il triennio passato 2019/2021 e si proseguono estenuanti trattative sull’ordinamento professionale del personale ATA e la valorizzazione dei DSGA. Per questi ultimi, in particolare, si prevede un trattamento economico onnicomprensivo, con addirittura il mantenimento dell’indennità di direzione, l’introduzione dell’elevata qualificazione e il corrispondente avvio di incarichi triennali, oltre che di incarichi ad interim anche trimestrali per sostituire i colleghi assenti.
Sembrerebbe quasi un percorso di allineamento al profilo dirigenziale, ma a guardare bene si vede solo una rete da pesca, aggrovigliati nella quale i DSGA rimangono né nudi né vestiti.
Che sia stata trovata per loro una soluzione degna di Bertoldo?
Al momento non è dato sapere, ma ricordiamoci che il povero contadino venne condannato a morte per non aver soddisfatto il re e le sue pretese. Dato però che non era del tutto sprovveduto, chiese e ottenne di poter almeno scegliere la pianta alla quale essere impiccato. E ricordiamoci che, dopo aver a lungo girovagato, scelse il fusto della viola mammola.