Dopo aver tanto discusso sull’opportunità o meno di riaprire le scuole superiori prima delle vacanze di Natale, com’era prevedibile il Dpcm 3 dicembre ha stabilito che non se ne parla, i ragazzi torneranno a scuola dal 7 gennaio.
Non sarà una ripresa totale, in quanto tornerà in presenza almeno il 75% degli studenti, ma è già qualcosa.
Quindi, non sono state sufficienti le rassicurazioni degli esperti del CTS sul fatto che le scuole siano sicure. Il Governo ha scelto una strada prudenziale e ha preso tempo, affinché fino al 7 gennaio i tavoli territoriali, presieduti dai prefetti, possano trovare le giuste soluzioni coniugando ingressi e uscite da scuola con i trasporti.
Questo ovviamente sperando che la situazione non precipiti ulteriormente.
Se da un lato infatti pare che prima di Natale tutte le Regioni passeranno in zona gialla (almeno così ha annunciato il Premier Conte ieri in conferenza stampa), dall’altro non è possibile escludere a priori che dopo le vacanze natalizie non si possa rideterminare una situazione di rischio tale da dover collocare nuovamente alcune regioni in zona rossa. Perché, come ha sempre ricordato il Presidente del Consiglio, la suddivisione in zone “colorate” continuerà a permanere.
Non ci resta che attendere e sperare che a gennaio, finalmente, i ragazzi possano varcare le soglie degli edifici scolastici in tutta Italia.